L'ANALISI
CREMONA
18 Luglio 2024 - 19:24
CREMONA - Occhi chiari, cappelli raccolti, Maria, 33 anni, è uscita dall’aula con la delusione stampata in volto. L’ex convivente, 53 anni, straniero, giramondo, una vita brillante, arrestato il 19 febbraio scorso in un B&B nel centro di Bergamo per stalking e revenge porn e da quel giorno in carcere, è appena stato condannato (in abbreviato) a 2 anni di reclusione - il pm aveva chiesto 3 anni e 4 mesi — con il beneficio della sospensione condizionale della pena. A patto che entro sei mesi risarcisca con 25 mila euro Maria (nome di fantasia, ndr). Soprattutto, l’uomo è tornato immediatamente libero: il giudice ha revocato la misura del carcere. E Maria non si dà pace.
«Mi dà fastidio il fatto che al processo, dopo la lettura della sentenza, l’ho visto esultare, mentre io devo ri-sprofondare nel panico. È passato il concetto che lui è libero e io ho di nuovo paura, perché lui da un giorno all’altro potrebbe vendicarsi ora che è tornato in libertà. E continuare con i suoi comportamenti. Mi aspettavo una sentenza che mi tutelasse. Ho faticato tanto per ricostruirmi una vita. E la mia nuova vita, io non ho intenzione di cambiarla di una virgola, ma adesso? Adesso devo nascondermi di nuovo?». Entro 90 giorni, il gup depositerà la motivazione della sentenza.
Si è fatta coraggio, Maria, quando alle 9.25 di oggi è entrata in tribunale con il suo avvocato di parte civile Michele Tolomini. E «mi è preso in colpo» nel vedere l’ex compagno fatto scendere dal blindato della polizia penitenziaria partita dal carcere di Bergamo per Cremona. Non lo vedeva dalla primavera del 2023 quell’uomo di cui si era «molto innamorata, dovevamo sposarci». Poi le storie finiscono. L’aveva chiusa lei, dopo due anni, perché «c’erano cose che non mi tornavano e i miei dubbi erano fondati, ma l’ho chiusa senza rancore. E invece». Invece, nell’ultimo anno il 51enne le ha distrutto la vita, vendicandosi nella maniera più terribile.
«È diventato il mio stalker, mi ha seguito, tempestato di telefonate e messaggi. E ha fatto di peggio. Ha divulgato sui social, ai miei amici e ai miei familiari video e fotografie che mi ritraevano in intimità. Ho subito umiliazioni dalla persona di cui mi ero fidata. Sono precipitata in un baratro». Con l’arresto di cinque mesi fa, Maria da quel baratro era uscita. Mettere le manette all’uomo non è stato facile. Indagine complicata quella della squadra mobile. Perché i poliziotti avevano a che fare con un mago della tecnologia, un campione nel creare falsi profili e nell’utilizzare utenze ogni giorno diverse. Un ‘fantasma’ che si spostava senza lasciar traccia.
Prima che lo braccassero, ad alcuni conoscenti l’uomo aveva fatto credere di essersi trasferito negli Stati Uniti. Invece era a Bergamo. Lì aveva degli amici. Lì si era sistemato in un B&B di lusso. I poliziotti lo avevano rintracciato, catturato e gli avevano notificato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip del Tribunale di Cremona su richiesta del pm. Quel giorno, sul volto di Maria era tornato il sorriso, dopo aver passato mesi a guardarsi attorno mentre camminava per strada. A ricevere su WhatsApp, con numeri sempre diversi, i video intimi che l’ex poi spediva ad amici in Italia e all’estero. Maria è in cura. Davanti al gup, il 51enne ha rilasciato dichiarazioni spontanee. «Ha detto che mi ama ancora, che non immaginava, che mi ha fatto passare gli anni più belli con lui». E che in carcere ha perso 30 chili. «Io ne ho presi venti per colpa dello stress».
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