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L'IMPRESA

Per solidarietà in Norvegia con la Vespa

Venti scout guidati anche dal cremonese Fiora da Milano al raduno internazionale rover. Replicheranno il raid del 1949 con un messaggio per i migranti minori non accompagnati

Lucilla Granata

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redazione@laprovinciacr.it

17 Luglio 2024 - 05:10

Per solidarietà in Norvegia con la Vespa

Paolo Fiora e l'impresa scout del 1949

CREMONA - Un’impresa da quasi 3mila chilometri in 10 giorni, in vespa attraverso l’Europa «per dare voce a chi non ha voce». Venerdì alle 9 partirà dal Castello Sforzesco di Milano ‘La Freccia Rossa della Bontà’ sulla strada della Solidarietà in direzione Norvegia, dove si svolgerà il Roverway 2024, l’incontro internazionale degli scout rover.

Si tratta di un ‘remake’ 75 anni dopo la prima grande impresa del 1949. All’epoca i temerari scout si cimentarono in questo lungo viaggio a bordo di Guzzini 65 per sensibilizzare l’Europa del Dopoguerra sul problema dei ‘mutilatini’, cioè dei bambini che a seguito dei drammatici eventi bellici avevano subito ogni tipo di menomazione. Quest’estate invece, si partirà a bordo di 20 vespe rosse fornite dalla Piaggio e il messaggio di pace avrà al centro i minori migranti non accompagnati.

A capitanare il gruppo, il cremonese Paolo Fiora, l’unico scout del Cngei. «Quando mi hanno chiesto di fare un servizio a sostegno di questa impresa, non pensavo poi di poter partecipare anche come driver di una delle 20 Vespe», spiega Fiora. «Sono ovviamente molto contento che ognuno di noi ‘viaggiatori’, possa nel proprio piccolo, farsi voce di chi troppo spesso non viene né accolto né ascoltato».

impresa

La partenza da Milano dell'impresa scout del 1949

Fiora, già Capo scout nazionale e oggi responsabile della comunicazione e consigliere nazionale del Cngei, sarà uno dei 20 scout che a bordo della Vespa ‘red’ attraverseranno l’Europa. Partiranno dal cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco di Milano diretti al raduno del roverismo europeo a Stanvanger, in Norvegia. Saranno oltre 6mila i ragazzi e le ragazze rover dai 16 ai 22 anni (ed in alcuni Paesi fino a 26 anni) provenienti da tutta Europa, che si ritroveranno in Norvegia per il Roverway. L’incontro scandinavo, il primo dopo la pandemia, cadrà esattamente 75 anni dopo un altro evento scout di portata internazionale.

Nel 1949 a Skjåk, sempre in Norvegia, si tenne il World Rover Moot, il primo in quel caso, non dopo una pandemia, ma dopo la fine della seconda guerra mondiale. All’epoca, un gruppo di 25 scout portò attraverso l’Europa ancora devastata dal conflitto, un messaggio di pace scritto da don Carlo Gnocchi. Quello di bambini e bambine mutilati, i ‘mutilatini’ dalle bombe o dalla poliomielite, che furono accuditi proprio dallo stesso don Gnocchi. Chi partì il secolo scorso, viaggiò su 25 moto leggere, denominate Guzzini (Moto Guzzi) di 65 cc. Fu per l’epoca, un’impresa che segnò profondamente lo scoutismo italiano.

L’impegno, fu quello di condividere il messaggio incontrando personalità politiche, associazioni scout e non, cittadini delle varie città toccate dalla spedizione. In tanti rimasero affascinati dal passaggio di questo lungo serpentone.

«Oggi il messaggio, scritto da don Gino Rigoldi — chiude Fiora — si riferisce invece ai minori migranti non accompagnati, che arrivano dalle aree più povere del mondo, sperando di trovare un luogo dove costruire e vivere una vita migliore. L’impresa è già un’avventura scout internazionale: prima ancora di attraversare, in 10 tappe, tutta l’Europa. Ci saranno scout italiani, libanesi, senegalesi, ivoriani, burkinabè e ciadiani».

L’arrivo a Stavanger, sarà verosimilmente, nel pomeriggio del 28 luglio. In Norvegia tra i partecipanti del contingente italiano, ci saranno anche tre ragazze del Cngei cremonese: Marta Soldi, Sofia Guercilena e Miryam Boutaga, che accoglieranno al campo, l’emozionante arrivo de La Freccia Rossa della Bontà.

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