L'ANALISI
28 Agosto 2023 - 09:24
Paolo Fiora e l’ex segretario delle Nazioni Unite Ban Ki Moon al Jamboree
CREMONA - Rincasato dalla Corea, il cremonese Paolo Fiora, Cngei (gli scout laici) racconta la sua esperienza del raduno scout mondiale, venticinquesima edizione. E lo fa da un punto di vista particolare: Fiora infatti è stato responsabile del Media Department per l’organizzazione coreana. La ‘pattuglia’ cremonese era composta, per il Cngei, anche dalla rover Agata Bonzanini e dai tre esploratori Caterina Tozzi, Sofia Ponce Ochoa e Andrea Faverzani e da Kelly Bedeschi del gruppo Agesci Cremona 3, di San Bernardo. «È stato racconta Fiora — un Jamboree complesso, poiché le condizioni di vita al campo fin dall’inizio non sono state facilitate, né dall’ondata di caldo che ormai sta colpendo tutto il pianeta, con temperature da 35/38 gradi ed umidità dall’82% a superare il 90%, né da due così dette ‘bombe d’acqua’ ravvicinate, nei giorni immediatamente prima dell’apertura del campo, che hanno letteralmente schienato tutti i partecipanti».
Fiora narra che «il caldo poi – durante il tardo pomeriggio della giornata della cerimonia di apertura – ha colpito moltissimi partecipanti, circa 400, mettendo a dura prova tutto l’apparato medico sanitario». E poi il tifone Khanun e l’evacuazione. Nel suo racconto, Fiora inizia dalla fine. «Gli oltre 43mila scout provenienti da 158 Paesi – di cui 1.200 italiani – hanno vissuto, non solo un’esperienza che sarebbe già stata per loro unica, ma sicuramente memorabile e comunque, non da sottovalutare, in sicurezza». già, perché «ogni Jamboree presenta una serie di sfide uniche», ma «questo è però stato un susseguirsi ininterrotto di sfide complicate».
A cominciare «dalle barriere linguistiche e culturali ed organizzative. Ma tutti sono tornati a casa sani e salvi con zaini pieni di amicizie internazionali, sperimentando la cultura coreana ed avendo partecipato ad attività che hanno toccato le diverse sensibilità che fanno di questi momenti un’esperienza indimenticabile». Proprio così, indimenticabile. «Dai ritorni diretti dei ragazzi — sottolinea Fiora — si percepisce tanta gioia, divertimento e lo spirito positivo e responsabile con cui si chiede loro sempre di affrontare la vita».
Fiora spiega di aver avuto «la fortuna di incontrare personalmente gli scout Ban Ki Moon, ex segretario Onu, e Bear Grylls, ambasciatore prima dello scoutismo britannico ed oggi del movimento mondiale: nelle loro rispettive interviste ed interventi entrambi hanno parlato dell’educazione che i nostri ragazzi vivono attraverso lo scoutismo, nell’affrontare le avventure insieme, della sensibilità riguardo alla sostenibilità globale e degli obiettivi dello sviluppo globale che sono entrati nei programmi educativi delle organizzazioni nazionali scout e di quanto la loro esperienza scout e all’interno del movimento sia stata importante non solo per affrontare le situazioni e nella presa di decisioni nella loro vita professionale, ma nella vita di tutti i giorni».
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