L'ANALISI
14 Luglio 2024 - 14:51
Il carcere di Cremona in via Cà del Ferro
CREMONA - “A Cremona un detenuto ha colpito con una sedia un Sovrintendente, solo perché disturbato dalle quotidiane attività di prevenzione all’interno delle sezioni”. La denuncia arriva da Sergio Gervasi, segretario generale del sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria Lombardia, a cui si aggiungono quelle dei dirigenti Uilpa Antonio Moscato di Brescia e Michele De Nunzio di Vigevano: “A Brescia un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito con un pugno, dopo essere stato strattonato; a Vigevano un detenuto ha tentato di evadere dal nosocomio cittadino”. Denunce per sottolineare, ancora una volta, le condizioni in cui lavorano gli agenti della polizia penitenziaria nelle carceri.
“Suicidi con statistiche mai viste (l’ultimo di qualche giorno fa a Monza), continue aggressioni, oltraggi quotidiani, evasioni e tentate evasioni danno l’idea di quello che oggi avviene all’interno delle carceri lombarde, direi anche nel resto del nostro Paese”, dichiara Gervasi che attacca, pesantemente, la politica. “Per quanto mi riguarda, inutili sono le misure finora adottate da tutti i Governi, compreso l’attuale, che non aggiungono un reale cambio di rotta alle tangibili e certamente interessanti azioni di visibilità”.
Gervasi va nello specifico: “Abbiamo letto di protocolli operativi, di squadre di intervento, di assunzioni atte ad integrare i reparti, per ripristinare legalità e sicurezza. La verità è che presso gli Istituti nulla è cambiato, anzi per certi aspetti, la situazione è peggiorata”. Perché “i protocolli operativi sono rimasti carta scritta, forse in quanto inapplicabili, non vediamo altra spiegazione”. Perché “i Reparti sono sempre sottorganico e il personale lavora in costante emergenza, le aggressioni sono aumentate, così come è impossibile prevenire gli atti auto-etero-aggressivi, ma anche le strumentalizzazioni, dei detenuti”.
Gervasi sottolinea poi: “Autorizzare ancora nel 2024 oggetti pericolosi è un invito a nozze per chi ha problemi mentali. Sul fronte del servizio, i riposi vengono soppressi e i diritti negati, sempre utilizzando la formula abusata e ormai ciclostilata dell’esigenza di servizio”.
E c’è dell’altro. “Anche sul tema della sicurezza dei luoghi di lavoro – prosegue Gervasi – nessun cenno di miglioramento si intravede: molti degli ambienti in cui il personale lavora sono insalubri e inadeguati”. Il segretario generale della Uilpa promette battaglia: “Sono tutti temi che valuteremo di portare dinnanzi alle competenti autorità giudiziarie. A prescindere dai colori di Governo che si sono susseguiti, le condizioni di lavoro della Polizia penitenziaria così come il mondo carcere tutto, sono in costante declino”.
L’ultima frecciata: “E a chi è convinto del contrario e che le cose stiano migliorando, gli diciamo di togliersi il prosciutto dagli occhi e di evitare di essere complice di una generale ipocrisia che offende tutti coloro che sono in prima linea”.
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