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CREMA. LA STORIA

Raid in moto, Assandri vede il mare di Taranto

Al traguardo il veterano cremasco della rievocazione della storica gara partita da Milano

Dario Dolci

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14 Luglio 2024 - 13:33

Raid in moto, Assandri vede il mare di taranto

Adriano Assandri in primo piano al traguardo di Taranto

CREMA - Il 76enne pilota cremasco Adriano Assandri ha tagliato ieri pomeriggio il traguardo dell’edizione numero 37 della Milano-Taranto. Ossia la rievocazione storica internazionale di quella che, un tempo, era una corsa in velocità e oggi è una gara di regolarità. Socio del Moto club Crema, Assandri ha portato a termine la sua 19ª partecipazione all’evento per modelli d’epoca, non senza problemi dovuti alla sua Gilera 150 Sport del 1957. «Nella seconda tappa — spiega il veterano della competizione, in gara con il numero 64 — ho dovuto fare i conti con una molletta scarica, che non faceva presa sulle spazzole. Ho smontato e rimontato il motore tre volte per farla ripartire. Alla fine ci sono riuscito, ma ho perso punteggio in classifica». Ma non solo: «Ho perso anche i documenti della moto. Per fortuna, qualcuno li ha ritrovati e attraverso l’organizzazione è riuscito ad arrivare al mio indirizzo e me li ha spediti a casa». Abituato a dover fronteggiare gli imprevisti, Assandri indica un secondo motivo di difficoltà incontrato in questa edizione: «Il caldo soffocante. Anche andando in moto mi veniva aria bollente in faccia. In alcuni tratti al sud si sono superati i 40 gradi. Ho sperato ogni giorno di incontrare qualche temporale, ma non è venuta una goccia». Il pilota cremasco la prende comunque con filosofia: «L’importante è arrivare sani e salvi e anche questa volta ce l’ho fatta, anche se non solo riuscito a salire sul podio. Abbiamo visto delle belle località».

moto

Alessio Doldi, Adriano Assandri ed Emilio Goldaniga del Mc Crema

La gara era partita alla mezzanotte di domenica scorsa dall’Idroscalo di Milano. La prima tappa si era conclusa a Argenta, nel Ferrarese. Le altre sono andate da Villanova di Castenaso a Santa Maria degli Angeli, poi da Assisi a Ascoli Piceno. A seguire, ci sono state le frazioni da Colli del Tronto a Frosolone, da Campobasso a Potenza e infine l’ultima tappa di ieri da Potenza a Taranto: totale 1.655 chilometri. «Che con i trasferimenti — conclude Assandri — sono diventati 1.800». In gara, con esemplari storici di moto, Vespa, Lambretta e sidecar, c’erano 166 piloti italiani, austriaci, francesi, inglesi, ungheresi, tedeschi, svizzeri, olandesi, statunitensi, belgi e australiani. Insomma, una Babele di lingue e di motori.

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