L'ANALISI
VAIANO CREMASCO
12 Luglio 2024 - 15:41
VAIANO CREMASCO - «Non possiamo più nemmeno mettere piede in giardino per giocare, l’erba è alta quanto noi e gli insetti ci mangiano vivi, per non parlare del rischio di trovare dei topi». A protestare sono i bambini che vivono nel complesso delle case popolari di via Primo Maggio, quartiere residenziale a nord del paese, le cui palazzine sono di proprietà dell’Aler. Decine di appartamenti circondati da spazi verdi che ormai si sono trasformati in vere e proprie giungle. I piccoli inquilini chiedono dignità e cura dell’ambiente che circonda gli edifici. Qui le abbondanti piogge di inizio estate hanno favorito la crescita rigogliosa della vegetazione spontanea.
Invece di adeguare a questa particolare condizione gli interventi di sfalcio dell’erba potatura di siepi e arbusti, la manutenzione latita. Le famiglie si sono rivolte al consigliere comunale di Europa verde Andrea Ladina per chiedere aiuto e quest’ultimo ha inviato una lettera di sollecitazione all’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale di Cremona-Mantova e Brescia. «Nei giorni scorsi, invitato da alcuni inquilini delle case popolari Aler di Vaiano Cremasco, situate in via XXV aprile e via Primo Maggio – scrive il consigliere – ho fatto un sopralluogo e ho constatato lo stato di abbandono degli spazi verdi con erba alta ovunque. I residenti segnalano il proliferare di insetti e topi presenti in gran numero tra l’erba folta dei giardini oltre alle difficoltà di manovra dei veicoli per la visuale non ottimale tra un cespuglio e l’altro».
La richiesta è ovviamente quella di un rapido intervento di manutenzione, che sia seguito poi da una costante attenzione durante il resto della stagione estiva. «Le case popolari di competenza dell’Aler di Cremona e i cittadini hanno diritto ad un contesto ambientale dignitoso – conclude Ladina –: faccio richiesta di sapere quando la ditta incaricata dall’Aler procederà al taglio dell’erba e degli arbusti selvatici che ormai raggiungono in alcuni punti i due metri di altezza». Non è la prima volta che i residenti del complesso residenziale di via Primo Maggio si mobilitano per sollecitare l’azienda lombarda a intervenire.
Nel maggio di un anno fa organizzarono un flash mob per chiedere un piano di manutenzione e risanamento, atteso da molti anni. Le ragioni di allora sono ancora valide. Restano da fare diversi lavori, oltre alla manutenzione del verde. I residenti avevano chiesto cappotti agli edifici per migliorarne l’efficienza energetica, insieme alla sostituzione degli infissi. In questo modo si abbasserebbero i costi in bolletta a carico delle famiglie. Ladina commenta. «In questi anni sono stato l’unico politico locale ad interessarsi degli enormi problemi di questo complesso residenziale, andando anche a Cremona alla sede Aler».
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