L'ANALISI
12 Luglio 2024 - 05:15
CREMONA - Taser sì o Taser no? Quanto protegge? Quanto può essere pericoloso? La querelle storica tra eccesso di difesa e sicurezza degli agenti rinverdisce dopo la recente vicenda altoatesina, che ha avuto come protagonisti Carlo Lattanzio, 42enne di Colle Isarco, e una pattuglia di carabinieri. L’uomo, in uno stato di evidente alterazione, aveva tentato di aggredire i militari; dopo aver cercato di respingerlo, i militari hanno usato il Taser per neutralizzarlo. Dopo pochi minuti dall’impiego dell’arma, però, Lattanzio è stato colto da un arresto cardiaco: dopo un’ora di tentativi di rianimazione, il 42enne è morto, lasciando dietro a sé dubbi e perplessità sull’impiego dell’arma.
Le pistole elettriche dividono l’Italia tra entusiasti e scettici: il comune di Milano ha avviato già da tempo una sperimentazione del Taser anche nelle mani della Polizia locale, che prelude all’impiego vero e proprio nel 2025; tra i grandi Comuni della Lombardia, però, il capoluogo appare come un caso isolato. Bergamo, Brescia, Mantova e la stessa Cremona se ne chiamano fuori. Anche se il tema della sicurezza tiene banco, come ha dimostrato la recente campagna elettorale. «Non abbiamo il Taser in dotazione a Cremona – spiega Luca Iubini, comandante della Polizia locale di Cremona – e così molti altri. A Pavia, l’assessore lo ha tolto prima ancora dei fatti dell’Alto Adige, che, per inciso, non sono un caso isolato. Di Taser a Cremona si era parlato qualche tempo fa, ma si è deciso di non introdurlo».
Iubini continua con un appello alla cautela: «Sicuramente l’arma è molto efficace, ma c’è il rischio che si dimostri dannosa, soprattutto per cardiopatici. Inoltre, penso che anche i riflessi del Taser siano poco conosciuti. Prima capiamo che cosa abbiamo in mano, poi valutiamone pro e contro; soprattutto, valutiamo se serve davvero». I vigili di Cremona hanno già alcuni strumenti a disposizione: lo spray urticante, che si è rivelato un’ottima arma di autodifesa, sembra essere «una valida alternativa, incoraggiata anche dall’assessore Canale».
Confermano il punto di vista anche le parole dello stesso neo assessore alla Sicurezza: «Il taser è uno strumento che mette al sicuro gli agenti – ha esordito Canale – per cui, se dovessi parlare da operatore di polizia, sarei anche favorevole a introdurlo, purché si proceda coi piedi di piombo. Nel ruolo dell’assessore, però, ci sono più elementi da considerare. Occorre valutarne l’impatto sui cardiopatici, e garantirne il corretto funzionamento. Si parla di Taser come arma del futuro, ma, tutto sommato, non c’è questa corsa alle pistole elettriche». L’assessore ha poi proseguito sottolineando l’esigenza di ottimizzare i dispositivi che la polizia locale ha già a disposizione. «Stiamo lavorando ad un aggiornamento dello spray urticante, essenziale per l’autodifesa. La nostra priorità, adesso, è revisionare la base degli accessori in dotazione agli agenti. Dobbiamo anche accertarci che tutti abbiano tutto, soprattutto chi pattuglia in esterno. La sicurezza della polizia viene prima di tutto».
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