L'ANALISI
11 Luglio 2024 - 19:32
CREMA - Caccia ai furbetti dell’Isee. Ovvero a chi sfrutta le agevolazioni su vari servizi locali, garantiti dal Comune, presentando certificazioni relative al proprio reddito e soprattutto alla composizione del nucleo familiare o alla residenza dello stesso, che non corrispondono alla realtà. La giunta ha dato il via libera all’adozione di un nuovo piano di verifiche, che comporta controlli incrociati: i dati in possesso dell’ufficio anagrafe vengono confrontati con le informazioni dichiarate da chi richiede contributi e dunque esenzioni da imposte locali e altre agevolazioni.
Negli anni scorsi, il piano riguardava essenzialmente le verifiche sui richiedenti il reddito di cittadinanza, ormai abolito. Ciò non significa però abbassare la guardia sui controlli. Ci sono infatti numerosi altri benefici che continuano a essere garantiti. Il nuovo documento ha recepito dunque le modifiche di legge e dispone l’incrocio dei dati relativi alle dichiarazione Isee con quelli disponibili allo sportello anagrafe, ma anche ai Servizi sociali e «con ogni altra informazione utile per individuare omissioni o difformità, rispetto alla reale composizione del nucleo familiare. L’esito delle verifiche viene poi messo a disposizione dell’Inps».
Per i beneficiari di assistenza domiciliare integrata e di altre agevolazioni «quando l’amministrazione accerta la non corrispondenza al vero delle dichiarazioni e delle informazioni a fondamento dell’istanza, ovvero l’omessa o mendace successiva comunicazione di qualsiasi intervenuta variazione del reddito, del patrimonio e della composizione del nucleo familiare, la stessa dispone l’immediata revoca del beneficio. A seguito della quale, il beneficiario è tenuto alla restituzione di quanto indebitamente percepito».
Negli anni scorsi, analoghe verifiche, ma sulle richieste per il reddito di cittadinanza, avevano portato anche in città a una serie di riscontri. Ad esempio, la polizia locale, dopo aver ricevuto le segnalazioni dell’ufficio anagrafe, aveva individuato 35 cremaschi che puntavano al reddito, ma avevano i requisiti, nella maggioranza dei casi per ragioni legate alla residenza. L’anagrafe del Comune, in quell’occasione, aveva concluso quasi 1.000 controlli su percettori del reddito di cittadinanza. Allargando il tiro anche al territorio, un anno fa la Guardia di finanza aveva accertato una frode all’Inps, correlata all’indebita percezione del sussidio, del valore di oltre un milione di euro. Erano state denunciate 114 persone residenti nel circondario.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris