L'ANALISI
10 Luglio 2024 - 19:08
Alessandra Ventura
SAN BASSANO - Ventura (115mila follower solo su Instagram) è quasi marginale, nel contesto dell’indagine del garante. Rispetto ad altri sei colleghi nei confronti dei quali è stata infatti avviata un’istruttoria dal tono e dai contenuti ben più seri, alla star di internet che viene dal Torrazzo viene indirizzata ‘soltanto’ una moral suasion. Un richiamo, in poche parole. Secondo quanto riporta l'Ansa, si contesta fondamentalmente l’ipotesi che i brand presenti in alcune delle sue foto, molto viste e cliccate, possano essere in realtà dei partner commerciali ‘occulti’ e che andrebbero quindi dichiarati con un ‘advertisement’, vale a dire con la semplice dicitura «Adv». In discussione, sempre secondo l'agenzia di stampa, ci sarebbe anche la genuinità di alcuni dei profili iscritti alla pagina.
Si è scoperto questo pomeriggio che l’Antitrust ha avviato 6 istruttorie nei confronti di altrettanti influencer che promuoverebbero strategie per ottenere alti guadagni, non chiarendo peraltro che si tratta di pubblicità. I destinatari sono Luca Marani, Big Luca, Alessandro Berton, Hamza Mourai, Michele Leka e Davide Caiazzo.
Per Ludovica Meral Frasca, Sofia Giaele De Donà, Milena Miconi e la sanbassanese Ventura, invece, c’è di fatto solo un ‘cartellino giallo’.
Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, i sei guru del web finiti nel primo stralcio dell'indagine, promettono guadagni facili e certi. In particolare, Luca Marani, Big Luca, Alessandro Berton e Davide Caiazzo pubblicherebbero sistematicamente, tramite piattaforme social e siti internet, foto e video in cui offrono a pagamento metodi per ottenere importanti guadagni facili e sicuri sulla falsariga del modello vincente che direbbero di incarnare.
E non è finita qui: i quattro influencer non risultano utilizzare alcuna dicitura di advertisement che informi il consumatore della natura pubblicitaria dei contenuti, né evidenziare in modo adeguato elementi rilevanti per le decisioni di acquisto come il costo dei beni e/o servizi offerti, l’identità e/o il recapito della società. Infine, sembrano vantare una popolarità falsata dalla presenza di follower non autentici sul proprio profilo Instagram e, nei casi di Luca Marani, Big Luca e Davide Caiazzo, da testimonianze e recensioni apparentemente non verificabili.
Hamza Mourai e Michele Leka pubblicherebbero sistematicamente, attraverso le piattaforme social, foto e/o video in cui risultano pubblicizzare e offrire, ricavandone una remunerazione, indicazioni e/o metodi per ottenere facili e sicuri guadagni tramite l’investimento in criptovalute, senza fare riferimento ai relativi rischi connessi. Anche questi due influencer non indicherebbero la natura promozionale delle comunicazioni offerte e non evidenzierebbero in modo adeguato elementi rilevanti per le decisioni di acquisto.
Ventura e altre giovani invece, sempre secondo quanto contenuto nella moral suasion dell’Antitrust e riportato dall’Ansa, pubblicherebbero su Instagram foto e video mettendo in evidenza brand, hotel e altre strutture turistiche, con le quali si ritiene possano intrattenere rapporti commerciali, senza utilizzare alcuna dicitura che evidenzi la natura promozionale di questi contenuti. Le stesse influencer vanterebbero inoltre una popolarità che potrebbe essere falsata da un considerevole numero di follower non autentici sul proprio profilo Instagram.
La cremonese, che è bene ricordare non è al momento incorsa in alcun provvedimento legale, ha preferito non rilasciare dichiarazioni in merito all’accaduto. Da fonti certe e vicine alla famiglia si sa però che la creator digitale è assolutamente serena ed è certa che questo equivoco si chiarirà presto nel migliore dei modi.
Ma cos’è la ‘moral suasion’? Termine inglese che si potrebbe tradurre in modo semplicistico come ‘persuasione’, indica quell’ammonimento che le autorità di controllo hanno il potere di esercitare nei confronti dei rispettivi ambiti di competenza. Non si tratta di un procedimento giudiziario e nemmeno di una sanzione ma semplicemente di una segnalazione in merito a un comportamento non corretto che, anche inconsapevolmente, privati o società potrebbero aver commesso e che devono correggere quanto prima.
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