L'ANALISI
10 Luglio 2024 - 05:20
CREMONA - Si aprono i rubinetti di Regione Lombardia per il personale sanitario. Nuove misure approvate e confezionate, e soprattutto nuovi fondi. Così facendo, la Regione conferma di voler tenere una rotta ormai percorsa da diversi mesi, che punta a contrastare i problemi (datati e ben rimuginati) della sanità pubblica lombarda: i due più eclatanti, divenuti quasi un ritornello, sono il personale ridotto all’osso e la conseguente amplificazione dei tempi di attesa per i pazienti. La pandemia, in particolare, è stata una parentesi di riflessione, in cui il sistema ha dovuto confrontarsi con le proprie lacune. Secondo Guido Bertolaso, assessore al Welfare che ha proposto le deliberazioni, i problemi tradizionali della sanità lombarda possono essere gestiti se si interviene nel campo delle risorse umane: gratificare il personale sanitario, uniformare le tariffe delle prestazioni aggiuntive, progettare il futuro della sanità lombarda. Tutto perfettamente armonizzato con la direzione che anche il Governo ha deciso di seguire con il Bilancio 2024.
Il pacchetto di novità è il risultato di un abbondante trimestre di lavoro, ed è riassunto nel verbale di confronto tra la delegazione di parte pubblica e i sindacati della dirigenza dell’area sanità, approvato l’altro ieri. Tra le strategie proposte, in cima all’elenco, spicca il tema delle prestazioni aggiuntive. La Regione ha scelto di aumentare le tariffe e di uniformarle. Già negli scorsi mesi, la Regione si era mossa per regolamentare la retribuzione delle prestazioni aggiuntive negli ospedali del territorio, con due verbali, uno del 22 maggio e uno del 6 giugno. A conclusione di questo iter, la tariffa è stata fissata: 100 euro all’ora per le prestazioni aggiuntive della dirigenza e 50 per il personale del comparto. A questo scopo, le autorità della Regione hanno predisposto un fondo di oltre 100 milioni di euro, dei quali 64,5 per la dirigenza e 40 milioni per il personale sanitario del comparto.
Novità anche sul tema del Pronto soccorso, per il quale è stata predisposta un’indennità di turno: già il 6 giugno si era deciso di attribuire 50 euro di indennità per qualsiasi dirigente medico svolgesse un turno da 12 ore in Pronto soccorso. Sarà possibile godere dell’indennità a prescindere dalla specializzazione del medico, indipendentemente dalla struttura in cui il turno sarà svolto.
A corredo di questi stanziamenti, la Regione ha previsto oltre 110 milioni di euro da investire in risorse aggiuntive regionali nel 2024. Sulle tariffe, la situazione rimane invariata rispetto al 2023. Infine, in fondo al verbale, sono fissate le linee da percorrere nel prossimo futuro. I punti in agenda hanno lo scopo di incrementare ulteriormente il supporto a chi lavora nell’ambito della sanità. L’obiettivo imminente è l’approvazione dei Piani Triennali dei Fabbisogni di Personale 2024-2026, che, come la Regione promette, saranno discussi a breve. Sarà fondamentale inquadrare le recenti novità in un progetto di medio periodo. In secondo luogo, si prevede l’attivazione di corsi manageriali per il personale sanitario: la formazione, in questo modo, rimane in una posizione di rilievo (come comanda il Pnrr), in modo tale che il sistema possa performare in modo ottimale. Le parole di Bertolaso sono state di plauso e soddisfazione. «Regione Lombardia rimane impegnata a garantire un sistema sanitario efficiente, equo e sostenibile, valorizzando il contributo fondamentale del personale sanitario per la salute e il benessere di tutti i cittadini». L’assessore ha poi motivato le singole manovre approvate: «Con l’aumento delle tariffe per le prestazioni aggiuntive e l’assegnazione di risorse significative, riconosciamo concretamente l’importante contributo dei nostri professionisti alla salute. Inoltre, i piani triennali dei fabbisogni di personale e i corsi manageriali previsti dal Pnrr testimoniano il nostro impegno concreto nel medio e lungo termine. Frutto di una precisa volontà di investire cospicue risorse per i nostri sanitari».
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