L'ANALISI
TRAGEDIA A CASALMAGGIORE. IL DOLORE E L’ORRORE
12 Luglio 2024 - 11:39
CASALMAGGIORE - Quello che inizialmente sembrava un tragico incidente stradale – con vittime Stefano Del Re, 55 anni compiuti mercoledì scorso, e Lorena Vezzosi, 53, coniugi originari di Casalmaggiore ma residenti da alcuni anni a Sant’Arcangelo di Romagna, finiti con la loro auto nel fiume Po l'altra notte — si è rivelato un caso più complesso, tanto che si sta indagando anche sulla possibilità di un femminicidio con successivo suicidio.
Tutto è avvenuto in piena notte in zona Lido, come hanno documentato le immagini delle telecamere che hanno immortalato la drammatica scena. La vettura – partita dal parcheggio vicino all’ingresso del Parco Golena del Po – sopraggiunge a forte velocità lungo la via Alzaia, urta la passerella dell’attracco comunale, fino a inabissarsi poi nel fiume. Alle 2,56 e 33 secondi si notano le luci di una vettura irrompere nell’inquadratura. La macchina – una Nissan scura – dopo poco finisce nel Po, con la parte anteriore rivolta verso riva, perché dopo l’impatto ha subito una rotazione. Dopodiché la vettura continua a galleggiare, passa sotto la passerella e, trascinata dalla corrente, scende verso valle. La sequenza drammatica del filmato a un certo punto mostra l’uomo, che era alla guida, ancora vivo che allunga un braccio all’esterno e tenta di aggrapparsi a una barca agganciata alla darsena.
Quello che ha fatto insospettire i carabinieri, che indagano su quanto avvenuto, è il fatto che la donna sembrerebbe, a quel punto, già esanime. Ha la cintura allacciata, ma non si muove. Il marito tenta di uscire, lei è ferma. Dettagli che lasciano supporre che Vezzosi fosse già deceduta, o comunque in condizioni di semi incoscienza, e in ogni caso non in grado di reagire, quando è arrivata sul lungo Po. Dopo pochi secondi, la vettura si inabissa. Del Re, pochi istanti prima, ha acceso la luce interna dell’abitacolo. A dare l’allarme sarebbe stato un cittadino residente in via Giordano Bruno, che ha sentito il forte botto. Sul posto sono sopraggiunte una autoambulanza della Padana Soccorso e l’auto medica dell’ospedale Oglio Po, oltre a vari mezzi dei vigili del fuoco e i carabinieri.
Alle 7.45 la vettura è stata estratta dall’autogru dei vigili del fuoco. I militari hanno allontanato tutte le persone che inevitabilmente erano incuriosite dall’accaduto. Inizialmente si era pensato a un incidente, a un errore di manovra. Alla prima ispezione cadaverica, eseguita dal medico legale, non risultano ferite evidenti sul corpo della donna: nessuna ferita né da arma da fuoco né da arma da taglio, ma solo una lesione alla gamba destra compatibile con lo schianto. Decisiva per chiarire quanto accaduto sarà l’autopsia, che dovrebbe essere effettuata lunedì o martedì.
I corpi della coppia sono rimasti per diverse ore nell’abitacolo. Intorno alle 9.20 una parente è stata accompagnata sul posto dai carabinieri per effettuare il riconoscimento. Sulla vettura era stato posizionato, pietosamente, un telo. I militari si sono tenuti in contatto con il magistrato di turno e dopo i primi riscontri è iniziata ad allungarsi l’ombra dell’omicidio-suicidio. Una domanda cui rispondere è: se effettivamente la donna è stata uccisa, dov’è avvenuto? Determinanti potrebbero essere gli accertamenti avviati da parte dei militari dell’Arma nell’abitazione dei due in Romagna. I carabinieri oggi hanno effettuato un sopralluogo e alcuni rilievi. Sarebbero state rinvenute sulle scale e al piano terra alcune macchie rosse che saranno analizzate per chiarire se si tratti di sangue e se sì, a chi appartenga. I due avevano due figli ed erano separati da qualche tempo, ma i rapporti però sarebbero stati buoni, al punto che la stessa sera sarebbero usciti a cena.
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