L'ANALISI
29 Giugno 2024 - 14:52
CREMA - Questa mattina, nella chiesa parrocchiale di Crema Nuova, è stato celebrato il funerale di Lino Bonizzoni, l’ex dirigente sportivo scomparso a 82 anni. Tra i banchi, parenti, amici e tanti ormai ex giovani, che sono cresciuti agonisticamente sotto la sua guida. Il feretro, con un fascio di rose bianche, è stato accolto sul sagrato della chiesa dal parroco, don Francesco Ruini.
Bonizzoni è stato una figura di primo piano nel panorama calcistico cremasco: presidente della Frassati, poi segretario dell’Ac Crema dal 1975 e tra i fondatori del Trofeo Dossena, del quale ha assunto le redini dal 1993 al 1999 al fianco di Pinetto Riboldi, che ancora oggi rappresenta la memoria della passerella giovanile internazionale. Anche Pinetto, ieri, era presente nella chiesa del Sacro Cuore, non lontano da Umberto Cremonesi, segretario dell’attuale Comitato organizzatore. Con loro Simone Donarini, altra figura storica del torneo.
Don Ruini, nell’omelia, ha ricordato l’impegno sportivo di Bonizzoni. Ha concelebrato con don Giuseppe Dossena e monsignor Bruno Ginelli. E nel suo intervento si è rivolto alla moglie di Lino, Anna, alle figlie Stefania ed Elena, ai generi e nipoti.
«È stato un punto di riferimento nello sport, ma anche per la famiglia. Ha conservato la fede sino alla fine, perché la coltivava. In molti hanno incrociato il cammino di Lino. Adesso — prendendo spunto proprio dalla lettura — per lui è arrivato il momento di sciogliere le vele su questa vita terrena e partire per il suo ultimo viaggio verso Dio. Non piangete colui che è morto, perché vive alla presenza del nostro Signore. Se n’è andato col cuore sereno, in questo periodo della sua malattia».
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