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DELITTO COMINOTTI

Omicidio del consenziente, accolto il patteggiamento: 3 anni e 6 mesi

Riserva sull'istanza di scarcerazione di Alfredo Zenucchi

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

26 Giugno 2024 - 12:30

Omicidio del consenziente: accolto il patteggiamento

Alfredo Zenucchi

CREMONA - Omicidio del consenziente: ha patteggiato 3 anni e 6 mesi di reclusione Alfredo Zenucchi, 57 anni, natali a Peia, paese in val Gandino nella Bergamasca, titolare dell’edicola il ‘Cartolaio Matto’ di Bonemerse, che il 6 dicembre scorso aveva ucciso a colpi di rasoio la moglie Rossella Cominotti, 53 anni, originaria di Rivarolo Mantovano, casa a Cavatigozzi.

Un dramma, il loro, consumato nel silenzio della camera d’albergo dell’Antica Locanda Luigina a Mattarana, piccola località della Val di Vara, entroterra del Levante ligure, dopo tre tentativi di farla finita «insieme» nel viaggio a tappe della coppia tra la Toscana e la Liguria. Era morta solo lei. Dopo averla vegliata un giorno e mezzo, Zenucchi era salito in auto diretto verso la Lunigiana. Aveva individuato un rettilineo: lì avrebbe voluto schiantarsi, ma i carabinieri lo avevano fermato prima. Nella camera d’albergo era stata trovata una lettera, in cui si palesavano i propositi di farla finita insieme. Una lettera firmata dai coniugi, scritta da Rossella. La conferma è arrivata dalla perizia calligrafa disposta dalla Procura che ha così mutato il capo di accusa: da omicidio volontario a omicidio del consenziente.

In carcere da quel giorno, oggi Zenucchi è comparso davanti al gup del tribunale di La Spezia, Marinella Acerbi, con i difensori Alberto Rimmaudo e Riccardo Balatri. Il gup ha detto sì al patteggiamento concordato con il pm. A Zenucchi sono state anche riconosciute le attenuanti generiche, perché «è vero che la scena è stata cruenta — spiega l’avvocato Rimmaudo —, ma stiamo parlando di una persona incensurata, che ha collaborato, sin da subito, con le forze dell’ordine. Ha messo in chiaro le cose, che poi sono state tutte quante confermate in sede di indagine, come la perizia calligrafa».

Nel carcere di La Spezia Zenucchi ha seguito un percorso con lo psicologo, «perché c’era il pericolo che si suicidasse», ha ripreso chili, «è sereno e sta cercando di darsi da fare: fa le pulizie, lavora in pelletteria in modo da avere poi un aggancio, una volta fuori». La difesa ha presentato istanza di scarcerazione «perché non sussistono più le esigenze». Il pm si è riservato sul parere, il gup anche. Il dopo resta un’incognita. «Zenucchi non ha nulla, non è stato in grado di indicarci un posto dove andare», sottolinea il legale.

Si erano conosciuti in un bar a Cremona nel 2021, Rossella e Alfredo. A gennaio del 2023, avevano rilevato l’edicola a Bonemerse, mettendoci tutti i soldi e rimboccandosi le maniche. Il nuovo lavoro rappresentava la loro «rinascita». Il 9 marzo, il sindaco, Luca Ferrarini, li aveva sposati in Municipio. Una cerimonia semplice, il brindisi al bar. Qualcosa era poi andato storto, gli affari non andavano bene. Ed era maturata l’idea di «farla finita insieme, perché siamo stanchi di vivere».

Perché quella non era più vita. Il 28 novembre ci avevano provato nel retrobottega dell’edicola, attrezzato con letti e cucina. ‘Oggi chiudiamo alle 16,30’, il cartello affisso. Al pm prima, al gip poi, Zenucchi aveva raccontato: «Il 28, prima di partire, abbiamo provato con le lamette, quelle da barbiere che si usano a fine pettinata... per le basette, ma non ci siamo riusciti». Alle 4 di notte del 29, la «fuga» sulla Citroen C3 «con l’idea di farla finita». Direzione Liguria, «perché a Rossella piaceva il mare, voleva vederlo ancora».

Erano partiti con 700 euro in tasca (al marito i carabinieri ne avevano trovati 15), denaro speso per dormire negli alberghi durante i loro 11 giorni di viaggio verso «la morte insieme». Prima tappa a Pontremoli, all’hotel Napoleon, poi a Lerici-Tellaro, dove avevano pernottato al Doria, infine all’Antica Locanda Luigina. Marito e moglie ci avevano provato «con le lamette», poi «con un paio di forbici da parrucchiera che Rossella aveva tirato fuori dalla valigetta», ricavandoci due ‘pugnali’, «ma non abbiamo avuto il coraggio...». L’ 8 dicembre mattina, la titolare della Locanda aveva chiamato il 112. Nella stanza c’era «il corpo esanime di una donna». Rossella era morta, Alfredo era saltato in auto diretto verso la Lunigiana per schiantarsi su un rettilineo, «ma sono stato fermato prima».

La madre e la sorella di Rossella Cominotti oggi erano in Tribunale, a La Spezia, con l’avvocato Ferrarini di Mantova. Il legale non si è costituito parte civile, nei giorni scorsi aveva depositato una memoria «con la finalità univoca di far dichiarare Alfredo Zenucchi persona indegna e, quindi, non atta a ricevere l’eredità della moglie - spiega l’avvocato Rimmaudo - . Però il gup ha rigettato la richiesta, perché l’ipotesi dell’omicidio del consenziente non rientra tra quelle tassative previste dalla norma».

E per il difensore di Zenucchi, «qui si apre una sorta di mezza voragine. Dico mezza, perché il collega avrebbe in animo di appellare. Io gli ho detto che non vi è alcun tipo di resistenza da parte del signor Zenucchi. Intanto perché non ha interesse sulla casa di Rivarolo Mantovano, di cui la moglie aveva una quota. Le altre due quote le hanno la madre e la sorella, che hanno già rinunciato all’eredità».

Rossella Cominotti aveva anche la casa a Cavatigozzi e con il marito Alfredo il ‘Cartolaio Matto’, l’edicola-cartoleria di via Roma a Bonemerse acquistata a gennaio del 2023, perché quello doveva essere, nel loro progetto di vita, un nuovo inizio. A Cavatigozzi, nella casa di Rossella la coppia non ci stava quasi più. I giornali si ritirano all’alba, i clienti arrivano presto. Proprio per essere efficienti, marito e moglie si erano trasferiti in negozio, attrezzando il retrobottega con la cucina e i letti.

Ma sempre qui, undici mesi dopo, il pomeriggio del 28 novembre, Rossella e Alfredo avevano deciso di morire insieme. Poi, di notte, il viaggio verso la Liguria. L’edicola chiusa, i giornali accatastati fuori, un mistero lungo 11 giorni e quella «marea di debiti - spiega l’avvocato Rimmaudo —. Anche Zenucchi rinuncerà all’eredità». L’edicola sarà rilevata dai titolari de ‘La vecchia pesa’, il bar accanto.

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