L'ANALISI
25 Giugno 2024 - 20:02
Nicolò Merigo con gli amici
CREMONA - «Festeggiare con uso di vino, farina e uova o altri materiali sulle strade della città può causare un notevole impatto sull’ambiente circostante: tali pratiche comportano non solo un aumento dei disagi per i residenti e i passanti, ma anche un aggravio di lavoro di pulizia e manutenzione delle aree pubbliche». È questa la richiesta arrivata da A2A ai presidi, trasformata in circolare per maturandi festeggianti. La pioggia torrenziale di ieri mattina un aspetto positivo lo ha avuto: permettere docce di spumante e lanci di farina subito lavati via dall’acqua piovana.
Giulia Carubelli del Manin è soddisfatta e prima di concedersi ai festeggiamenti racconta: «È uscita un’immagine di Rosso Malpelo che mi ha permesso di fare i collegamenti con la rivoluzione industriale, il realismo in francese, lo Spaccapietre di Courbet. Ho poi parlato del mio percorso di Pcto in una boutique di moda, parlando anche di pubblicità. L’anno prossimo mi iscriverò a Fashion e design a Milano» e poi sparisce coccolata dagli amici, Nicolas Maffezzoni, Viola Franceschini, Matteo Fontana e Marco Gherardi.
In mezzo agli studenti si confondono i genitori che attendono con un po’ di ansia e tanta fiducia: «Mia figlia è un leone, nei momenti di tensione sa dare il massimo», dice una mamma. Edoardo Negri esce insieme al fratello Andrea, sorride dietro i grandi occhiali e con camicia bianca d’ordinanza: «Mi hanno sottoposto l’immagine della Route 66 e ho potuto fare collegamenti spaziando da Gauguin al tema del viaggio, da Foscolo al carburante. Sono soddisfatto, l’anno prossimo mi iscriverò a Beni culturali, qui a Cremona».
Ester Proserpio sorride al papà e gli dice: «È andata bene, sono riuscita a fare i collegamenti giusti, partendo dal quadro di Dalì, Persistenza della memoria, collegandomi all’Ulisse di Joyce, a Bergson, alla seconda rivoluzione industriale — afferma —. Sono riuscita a infilarci anche Dante», sorride e si concede alla doccia di spumante, sotto gli occhi un po’ perplessi degli adulti: «A noi bastava una pacca sulla spalla».
Davanti al liceo Aselli sotto un acquazzone monsonico, Nicolò Merigo sembra un pulcino inzuppato e dice: «Si sono complimentati con me. Mi hanno detto che ho raccontato cose particolari e ho messo molto di me. Sono felice». L’abbraccio con gli amici è un tutt’uno fra pioggia e spumante.
Daniele Brescianini sorride, appare un po’ tramortito nel tono di voce, ma gli occhi tradiscono felicità e stupore: «Mi hanno fatto commentare il Male di vivere di Montale, ho parlato della natura matrigna e del paesaggio, della rivoluzione industriale per arrivare a Marx. L’anno prossimo mi iscriverò a Scienze alimentari».
Matteo Monticelli non sente neppure la pioggia e dice: «È stata un’esperienza intensa. Affrontare tutto il programma di tutte le materie non è stata una passeggiata. La commissione mi ha messo a mio agio. Sono felice». Davide Damiani ha iniziato l’orale partendo dalle suffragette e guardando sua madre dice: «È uno degli argomenti di cui avevamo fatto la simulazione — dice sorridendo —. È andata bene». E al sollievo di Davide fa da contraltare la tensione del candidato che attende di entrare. È proprio vero: gli esami non finiscono mai.
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