Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

PANDINO

Caso Asm, Merigo contro Bonaventi: «Ci ha messo il bastone tra le ruote»

L'ormai ex presidente accusa l'amministrazione: «Le nostre dimissioni lasciano un vuoto: molti hanno creduto in noi, chiediamo scusa per questo»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

25 Giugno 2024 - 18:18

Caso Asm, Merigo contro Bonaventi: «Ci ha messo il bastone tra le ruote»

PANDINO - «Ci ha messo i bastoni tra le ruote la politica fatta male. Se tu scegli delle persone le devi supportare non ostacolare, quanto meno ci deve essere un dialogo aperto, in questi dieci mesi non c’è stato. L’entusiasmo e i tanti che abbiamo coinvolto nel progetto, anche un po’ visionario, di rilancio del centro, non c’è più. Mi rendo conto che le nostre dimissioni ora lascino un vuoto, molti hanno creduto in noi, chiediamo scusa per questo». Diego Merigo, ormai ex presidente di Asm, ha parlato per un’ora l’altra sera nel parcheggio davanti al centro sportivo e natatorio Blu Pandino. Al suo fianco Emanuele Marchesi, ex consigliere del cda, anch’egli dimissionario.

Un j’accuse nei confronti del sindaco e dell’amministrazione comunale, anche a fronte dell’esposto alla Corte dei conti presentato dal Comune per presunte irregolarità burocratiche nel lavoro svolto dal cda, nominato dallo stesso Piergiacomo Bonaventi a settembre 2023. «Ci siamo dannati l’anima per rendere il centro sempre più accogliente, con nuovi corsi – ha proseguito Merigo –: il dimettersi appare come un segno di fuga. E questo mi fa male, ma siamo stati costretti. Dei nostri tre grandi progetti solo uno è stato deliberato dal consiglio comunale il 29 novembre 2023: la riqualificazione delle tensostrutture con la costruzione dei quattro campi da padel, quattro da pickleball e uno da tennis».

La madre di tutti gli interventi era ed è il rifacimento del tetto del centro sportivo Blu Pandino. «Il 2 marzo, dopo le piogge di febbraio avevo indetto nell’ufficio del sindaco con la sua presenza un consiglio di amministrazione straordinario per valutare la questione – ha proseguito Merigo –: l’acqua entrava dal tetto nello stabile allagando alcune zone e rovinandone altre. In quella sede si eera giunti ad una votazione per tenere aperto il centro sportivo. Solo io e Marchesi abbiamo detto sì assumendoci le responsabilità (il terzo consigliere che al momento non si è dimesso è Vincenzo Zagari, Ndr) che ne conseguivano qualora si fosse verificato qualche evento avverso».

A quel punto Marchesi e Merigo si attendevano pieno sostegno da parte del Comune, invece non è stato così. Serviva la delibera del consiglio per poter realizzare l’opera. «Dovevano darci i poteri» ha più volte ribadito Merigo l’altra sera. «Sarebbero dovuti arrivare nel primo consiglio comunale utile, che corrispondeva con l’ultimo prima delle elezioni convocato il 24 aprile. In quei 50 giorni ci siamo prodigati per lavorare con l’istituto di credito per costruire l’operazione finanziaria a sostegno dell’opera. Dovevamo cavarcela da soli perché la sempre promessa fideiussione bancaria da parte del Comune non esisteva».

«Abbiamo coinvolto professionisti e squadre di costruttori per arrivare ad avere un computo metrico come base di riferimento per la successiva gara e per sapere quale fosse l’importo da chiedere alla banca - continua Merigo -. ci si è portati avanti con società specializzata in sistemi fotovoltaici per uno studio di pannelli sul tetto e sui parcheggi. Ma in quel consiglio il sindaco si è rifatto alla delibera del 29 novembre. peccato che quel documento ci avesse dato i poteri solo per il padel. Nessuna nuova delibera contenente i poteri espliciti di rifare il tetto e vendere gli immobili decadenti di proprietà di Asm è stata votata a maggioranza nel consiglio comunale. La procedura burocratica utilizzata è stata scorretta. Non vi dico lo smarrimento quando ho udito quel passaggio: 50 giorni di lavoro, energie, coinvolgimento di professionisti, aziende e banca inutili. Tutto fatto per nulla. Ci saremmo dovuti dimettere già allora».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400