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CREMONA

Antiriciclaggio opere d'arte, Fabio Perrone nominato referente per la liuteria

L’Osservatorio, che ha sede a Roma, si pone come obiettivo il monitoraggio e l’analisi dei fenomeni di riciclaggio e autoriciclaggio di denaro, di beni, o di altre utilità provenienti da delitto e di finanziamento di attività illecite

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

23 Giugno 2024 - 18:43

Antiriciclaggio opere d'arte, Fabio Perrone nominato referente per la liuteria

Fabio Perrone

CREMONA - Il professor Fabio Perrone, perito iscritto alla Cciaa di Cremona e di Milano e consulente tecnico del tribunale di Cremona, è stato nominato referente per l’area strumenti musicali, con particolare attenzione agli strumenti di liuteria, dell’Osservatorio Italia Antiriciclaggio per l’Arte. L’Osservatorio con sede a Roma, dedica particolare attenzione allo studio e all’analisi delle dinamiche di riciclaggio e di finanziamento occulto attraverso il mercato dell’Arte e che ‘inquinano’ il patrimonio artistico e culturale. L’attività prevede la realizzazione e la divulgazione di attività di ricerca e di progetti, sviluppati su quelle tematiche individuate attraverso il costante lavoro di monitoraggio del contesto italiano, anche in comparazione con i paesi europei ed extraeuropei.

Perrone ricorda il recente decreto di sequestro della Dia, emesso dal tribunale di Trapani, di «svariati beni di epoca tarda romana ritenuti di ingente valore che appartenevano a un trafficante internazionale di opere d’arte, sul quale già gravava un provvedimento di confisca per numerosi beni nella sua disponibilità, in quanto soggetto indiziato di appartenenza a Cosa Nostra e in affari anche con la famiglia mafiosa di Castelvetrano (Trapani)». Ma anche il violino rubato in Giappone nel 2005 e trovato dalla squadra mobile di Parma nell’abitazione di un noto pregiudicato, indagato per traffico di sostanze stupefacenti.

Ed ancora, a marzo 2023, il furto a Pistoia di oltre venti strumenti appartenuti al liutaio Guido Meraviglia (1908-2001) «senza considerare gli innumerevoli furti perpetrati ai danni di musicisti operanti dal Teatro Politeama di Palermo al Teatro alla Scala di Milano». Tutti fatti, sottolinea Perrone, «che hanno riportato all’evidenza degli operatori il fenomeno della illecita circolazione dei beni musicali antichi e, in particolare, di quelli liutari, che hanno un riconosciuto e globale valore economico transattivo che ha visto negli ultimi vent’anni un interessamento sempre maggiore delle associazioni criminali con rete organizzata di carattere transnazionale».

Perrone spiega che «l’interesse per gli alti valori di mercato riconosciuti alla liuteria antica e la facilità di trasferimento dei beni da uno Stato all’altro, agevolano le cosiddette operazioni di riciclaggio di denaro finalizzate alla reimmissione di equivalenti valori economici nel circuito lecito del commercio d’arte. L’estrema difficoltà di tracciarne una netta linea di confine tra il mercato legittimo e quello illegittimo spesso consente agli strumenti musicali rubati di transitare nel mercato ‘nero’ a quello ‘grigio’ o a quello ‘bianco’, rendendo particolarmente complesso anche l’intervento del diritto penale». L’Osservatorio antiriciclaggio per l’Arte «svolge un’attenta azione di studio, di ricerca, di collazione dei fatti e di prevenzione in accordo con le autorità costituite al fine di tutelare maggiormente il patrimonio culturale e, nello specifico, anche quello liutario».

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