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CREMA. LA SOLIDARIETÀ FA TENDENZA

Avis, è boom di giovanissimi
«Siamo utili, la scelta giusta»

Già 33 i nuovi donatori al di sotto dei 20 anni nei primi 5 mesi dell’anno, nel 2023 erano stati in tutto 37

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

22 Giugno 2024 - 05:30

Avis, è boom di giovanissimi«Siamo utili, la scelta giusta»

Riccardo Poli e Davide Bertazzoni

CREMA - Il dono del sangue fa tendenza tra i ragazzi, almeno in città. Tanto che, nei primi cinque mesi dell’anno, è picco degli under 20 che si sono iscritti all’Avis: ben 33. Erano stati 37, nell’intero 2023. «A oggi, nella ristretta fascia di età dei neo maggiorenni, è evidente il cambio di passo — conferma, non senza il giusto entusiasmo, il presidente Roberto Redondi —: è il frutto della sensibilità dei giovani che hanno tra i 18 e i 20 anni».

I ragazzi donano sangue per spirito di servizio nei confronti della comunità in cui vivono, ben consapevoli di quanto sia un atto solidale, tra i più alti che si possano compiere. Davide Bertazzoni e Riccardo Poli sono due dei 33 neo iscritti. Devono ancora compiere 19 anni e in questi giorni sono impegnati nell’esame di maturità. Il primo vive a San Carlo e frequenta lo scientifico, il secondo fa il classico e abita a Castelnuovo.

«Ho preso questa strada in completa autonomia, non ho familiari donatori che mi abbiano spronato — racconta Davide —: appena compiuti i 18, l’autunno scorso, sono andato in sede. E ho già fatto la mia prima donazione. Questa decisione è anche frutto del mio interesse nel campo. Dopo il diploma, ho infatti deciso di iscrivermi a Biochimica, in quanto in futuro mi piacerebbe diventare un ricercatore in questo settore».

Riccardo è un nuotatore agonista, tesserato per la Rari Nantes. Ha avuto modo di confrontarsi anche con i volontari dell’Avis, che hanno incontrato gli atleti nei mesi scorsi. «Iscrivermi, per diventare un donatore, è stata quasi una scelta istintiva. Lo fai perché è giusto, perché è importante aiutare gli altri, essere parte di una società solidale. Poi, certo, ha influito anche il mio essere atleta. Siamo ovviamente già controllati a livello medico, ma con la donazione c’è uno step in più. Non sono l’unico tra i miei compagni di nuoto e di scuola. Direi che questa buona abitudine si sta diffondendo tra ragazzi e ragazze della mia età».

Per invogliare le nuove generazioni al dono del sangue, Avis ha in corso una collaborazione con la facoltà di infermieristica dell’università di Milano. Durante l’ultimo anno scolastico, infatti, gli studenti che frequentano la parte finale del corso di laurea triennale, ospitato nell’ex tribunale, sono stati i relatori in decine di incontri nelle superiori cittadine. I prossimi laureati, che seguono le lezioni promosse in collaborazione con l’Asst, hanno aderito al progetto proposto e sviluppato dalle socie Avis Franca Atzeni e Cinzia Perucca, con il via libera della responsabile del corso di laurea Laura Milani.

Gli studenti di infermieristica hanno prima seguito un percorso di formazione, per prepararsi a incontrare i loro più giovani colleghi e acquisire le competenze per farsi promotori dei valori legati al dono. «Questa iniziativa verrà sicuramente riproposta da ottobre in avanti — conclude il presidente dell’Avis — non solo perché ha portato a un incremento di iscrizioni da parte dei più giovani. Del resto, ci sono già gli studenti di infermieristica che hanno concluso il secondo anno pronti a subentrare. Hanno infatti seguito i colleghi negli incontri in classe».

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