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Salini vicepresidente del Ppe in Europa

"Saluto con grande soddisfazione questo risultato, che mi onora profondamente"

La Provincia Redazione

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21 Giugno 2024 - 16:36

Salini vicepresidente del Ppe in Europa

Massimiliano Salini

CREMONA - Il Ppe ha eletto i dieci vicepresidenti del proprio gruppo al Parlamento Europeo che affiancheranno Manfred Weber nel prossimo quinquennio. L’Italia sarà rappresentata da Massimiliano Salini mentre, tra i 12 candidati, a non farcela sono stati il greco Evangelos Meimarakis e il bulgaro Andrey Kovatchev. Eletto, invece, il francese Francois-Xavier Bellamy, uno dei leader dei Les Republicains che non hanno seguito Eric Ciotti nella scelta di abbracciare Marine Le Pen. Oltre a Bellamy e a Salini, gli altri otto vicepresidenti sono l’olandese Jeroen Lenaers, il polacco Andrzej Halicki, la spagnola Dolors Montserrat, il romeno Sigfried Muresan, la portoghese Lidia Pereira, la slovena Romana Tomc, lo svedese Tomas Tobé, la croata Zeljana Zovko.

"Saluto con grande soddisfazione questo risultato, che mi onora profondamente. Ringrazio i colleghi deputati che mi hanno accordato la loro fiducia. Lavoreremo insieme, sulla base dei nostri principi e forti dei nostri valori affinché l’Europa sia sempre più protagonista nel panorama internazionale”, ha commentato Salini, cremonese ed eurodeputato di Forza Italia, a seguito dell’elezione a vice presidente del Gruppo Ppe al Parlamento Europeo avvenuta nei giorni scorsi.

“Le sfide che ci attendono sono tante, delicate e stimolanti – sottolinea Salini –: la situazione geopolitica strettamente collegata al tema della pace, il lavoro, la competitività, la tutela delle famiglie e del lavoro. In questo contesto, il Partito Popolare Europeo, che alle recenti elezioni ha riscosso un successo eccellente, ricopre un ruolo fondamentale e ha la grande responsabilità di guidare l’istituzione europea nei prossimi anni verso un rinnovato protagonismo. Il lavoro sarà davvero impegnativo, ma la squadra del Ppe ha tutte le carte in regola per affrontarlo in modo efficace e per raggiungere risultati importanti a beneficio dei cittadini, delle realtà produttive e dei territori del nostro Paese, compreso la nostra bellissima provincia di Cremona”.

In particolare, Salini ha poi approfondito alcune tematiche fondamentali che interessano questa nuova legislatura. “La migliore deterrenza alla guerra è una politica estera europea, una difesa efficiente che superi la frammentazione degli stati – hai poi aggiunto – e in particolare bisogna amare la pace che è l’obiettivo superiore, indiscusso e indiscutibile. Solo così l’Europa, che ritengo essere la mia casa con il Partito Popolare Europeo, riuscirà con forza ad alzare la voce e a 'contare' sullo scenario internazionale, anche nei contesti più delicati”.

L’altro tema importante è il Green Deal. “Ritengo che l’Europa non debba fare nemmeno mezzo passo indietro rispetto agli obiettivi, anche ambiziosi, legati alla transizione ecologica – commenta Salini – altrimenti sarebbe una sconfitta. Ma bisogna anche immaginare che l’Europa ha già intrapreso il percorso della sostenibilità grazie al lavoro incessante dei nostri imprenditori, all’impegno dei cittadini. Dobbiamo fidarci delle nostre attività produttive, evitando di calare dall’alto a tutti i costi provvedimenti e regolamenti che minano la competitività delle imprese. Non dobbiamo abbassare la guardia e mantenere un saggio e lungimirante equilibrio fra sostenibilità e competitività. La tutela di questo equilibrio continuerà ad essere al centro del mio lavoro”.

“Vivere dall’interno l’istituzione europea mi ha permesso di capire che questa casa comune esiste davvero e deve essere rafforzata, perché la ragione della politica è 'mettersi insieme' e lavorare per il bene comune, superando le differenze e considerandole un valore, una ricchezza. Il progetto istituzionale europeo è palesemente incompleto, manca una Costituzione innanzitutto. Ma non possiamo fermarci, il punto da cui parte questo progetto è il contenuto della speranza che ogni cittadino ha: vivere un’esperienza comune con l’umiltà sedersi al tavolo degli altri, costruire insieme le reti di protezioni, istituzionali e sociali, che consentano ai più fragili, ai più poveri, ai più deboli di giocare la partita esattamente come la possono giocare i forti. E a ciascuno di esprimere il proprio talento, in ogni forma e ad ogni livello”.

Salini si sofferma poi un elemento strategico delle politiche europee: la transizione demografica. “L’Europa, gli Stati, le istituzioni in generale dovrebbero evitare di commettere l’errore di considerare la questione demografica, così come le tematiche sociali e ambientali, come elementi 'programmabili dall’alto' – conclude Salini -. Il compito della politica è quello di seguire con attenzione quanto accade, per poi accompagnare e valorizzare tutto quello che può generare un beneficio per i cittadini. Un esempio: in Europa si nasce meno che altrove. Il Partito Popolare Europeo, e Forza Italia quale componente determinante al suo interno, hanno una visione chiara e trasparente su questo tema: non si può pensare di incentivare la natalità a prescindere dal valore della famiglia, a volte considerata come una presenza fastidiosa. Noi consideriamo la famiglia il baricentro della società. La logica e diretta conseguenza di questo principio è l’attuazione di politiche strutturate a sostegno delle famiglie, del loro benessere e delle loro prospettive".

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