L'ANALISI
CREMONA AL BALLOTTAGGIO. LA CAMPAGNA ELETTORALE
20 Giugno 2024 - 20:55
CREMONA - «Con le rivelazioni sulla sua possibile giunta, il candidato sindaco della destra non solo seppellisce il suo profilo di civico ma fa schiantare, definitivamente, l’idea di una reale proposta di novità». Per Roberto Galletti, segretario cittadino del Partito democratico, la rosa di papabili assessori per la squadra di governo ipotizzata dal centrodestra offre l’occasione per picconare la pietra angolare della campagna elettorale di Alessandro Portesani: la discontinuità. «I quattro nomi indicati rivelano infatti una lottizzazione da parte dei partiti degna della prima Repubblica: un nome per partito e nessuna particolare competenza».
E Galletti riserva un affondo alla top player della Lega, eletta con 186 preferenze: «Spicca soprattutto il nome di Jane Alquati che ci suggerisce la parte peggiore della passata giunta di centrodestra, la stessa che ha alzato le rette e svuotato gli asili nido, oltre ad essersi fatta portabandiera della grottesca battaglia pseudo-identitaria contro il cous cous nelle mense».
Oltre ad una discontinuità solo promessa la proposta di composizione della giunta tradirebbe, per il segretario dem, l’inadeguatezza di Portesani come possibile primo cittadino: «La vaghezza del suo programma e il suo continuo perpetuare nel proporre veri e propri miracoli per la città senza un minimo di concretezza rispetto a quanto un’amministrazione può effettivamente spendere dimostra una grande impreparazione e un atteggiamento superficiale che per Cremona sarebbe soltanto negativo. Noi, con Andrea Virgilio, ci proponiamo di portare progetti credibili che possono realmente migliorare la città da tutti i punti di vista e soprattutto stare vicini alle persone: giovani adulti lavoratori e anziani che ne hanno bisogno. Il centrosinistra per Cremona è innanzitutto questo e Virgilio è la sintesi perfetta di responsabilità, esperienza e credibilità».
Non sono solo i dirigenti del partito a scendere in campo e, all’interno della coalizione di centrosinistra, non sono solo i dem a prendere posizione. Anche Paolo La Sala di Fare nuova Cremona attiva ed Eleonora Sessa del Pd sono infatti intervenuti con una nota su quello che inizia già a delinearsi come ‘il caso Alquati’: «Apprendiamo che una delle ‘novità’ annunciate dal candidato sindaco della destra Portesani sarà la riproposizione dell’assessore alle politiche educative Alquati, la cui opera è già stata ampiamente conosciuta dalle famiglie cremonesi con bimbi piccoli durante l’amministrazione di centrodestra».
Approfondendo quanto già espresso da Galletti i due giovani candidati continuano: «Da assessore aumentò le rette dei nidi: la quota minima per fascia di reddito arrivò a 250 euro, la massima a 600. A questi si aggiungevano poi 150 euro per il pasto, indipendentemente dall’effettivo consumo, e l’introduzione nel regolamento comunale della possibilità di applicare una retta anche per le scuole d’infanzia. La conseguenza di quelle misure improvvide è stata il dimezzamento dell’utenza dei nidi comunali. Di nuovo? No grazie! Di certe novità le famiglie cremonesi fanno volentieri a meno».
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