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Gal, tecnologia ‘amica’ delle filiere alimentari

Il convegno: così l’innovazione digitale può elaborare nuovi prodotti da antiche varietà

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

17 Giugno 2024 - 17:28

Gal, tecnologia ‘amica’ delle filiere alimentari

Cristina Proserpio, Filippo Bongiovanni e Fabio Araldi

CASALMAGGIORE - Sperimentare nuove soluzioni – compresa l’elaborazione di nuovi prodotti alimentari con l’utilizzo di antiche varietà — per valorizzare le filiere agroalimentari locali, anche nell’ottica della sostenibilità e della riduzione delle emissioni inquinanti. Il tutto con l’apporto della innovazione digitale basata sul sistema ‘blockchain’, tecnologia informatica che realizza una sorta di registro-notaio digitale, per mantenere un elenco di transazioni in modo sicuro, trasparente e immutabile. Questo l’obbiettivo del progetto targato Gal Terre del Po ‘Localchain’, di cui sono stati illustrati i risultati stamattina nel teatro Comunale. A introdurre l’appuntamento è stato il direttore del Gal Fabio Araldi mentre a moderarlo la consulente Cristina Proserpio.

PRODOTTI LOCALI

Il sindaco Filippo Bongiovanni ha sottolineato la necessità di «valorizzare i prodotti locali» e di collaborare «per ridurre le spese di produzione e avere una redditività certa. Le nuove tecnologie possono essere utili». Araldi ha rimarcato come l’idea è di «costruire nuovi percorsi e devo dire che il nostro Gal è l’unico in ambito regionale ad essersi impegnato in questa attività». Il progetto «ha voluto osare nell’innovazione», ha evidenziato Proserpio. «Si è cercato di ragionare su soluzioni che portassero alla riduzione delle emissioni e la migliore è fare in modo che i prodotti, scelti sulla base del fatto che sono ‘identitari’, siano lavorati nel territorio, evitando il loro trasporto su mezzi». Referente scientifico è stata la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Brescia.

Il pubblico al convegno nel teatro Comunale di Casalmaggiore

GIUDICI SENSORIALI

Il territorio è stato coinvolto in tutto ciò con la formazione di venti giudici sensoriali, sottoposti, dopo la formazione, a test di assaggio dei nuovi prodotti. A Luigi Odelio e Monica Panzeri il compito di illustrare il percorso che ha portato alla analisi sensoriale scientifica, con la formazione di 5 giudici addestrati, 3 giudici sensoriali, 12 giudici qualificati, in grado di valutare la piacevolezza dei prodotti, il loro ‘valore edonico’, attraverso vari parametri.

PROTOTIPO DI SOFTWARE

Il ricercatore dell’Università di Brescia Michele Melchiori, affiancato da Devis Bianchini, ha illustrato il lavoro svolto per proporre un prototipo di software con funzionalità utili ai produttori, ai distributori e ai consumatori. Anche per dare una certificazione garantita. Infine l’assaggio dei nuovi prodotti.

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