L'ANALISI
17 Giugno 2024 - 05:20
CREMA - Aumentano i casi di abusi di genere, siano essi di tipo sessuale, economico, fisico o psicologico, ai danni delle cremasche. Lo dicono i numeri dei primi cinque mesi del 2024. Già oltre 50 le richieste di aiuto da parte di vittime, che si sono rivolte alle volontarie dell’associazione Donne contro la violenza. In proiezione, salvo sorprese, entro fine anno si andrà quindi, purtroppo, ben oltre il centinaio.
Nel 2023, nell’intero anno, le 40 volontarie avevano accolto nella sede di via Mercato 101 donne in tutto, i cosiddetti primi contatti, delle quali 93 erano state poi prese in carico. I colloqui condotti erano stati 493, a quali vanno aggiunte 183 telefonate. Nell’intero 2022 l’associazione, presieduta da Gianna Bianchetti, aveva registrato 70 primi contatti, seguendo poi 63 vicende. Erano state 89 nel 2021.
«Il 2022 è stato un anno un po’ anomalo — conferma Bianchetti —: tra il 2023 e i primi mesi di quest’anno, purtroppo, i numeri della violenza di genere sono tornati a crescere. Per avere un quadro statistico complessivo sulla situazione in città e nel Cremasco, ci basiamo solitamente su periodi più lunghi. Direi che il trend consolidato dell’ultimo decennio è quello che si attesta sui 90-100 primi contatti ogni 12 mesi».
L’associazione porta avanti tutta una serie di progetti, che vanno oltre l’assistenza alle vittime di abusi. Ad esempio l’educazione al rispetto, grazie alla commissione scuola, composta da nove volontarie e tre collaboratrici, che nell’ultimo anno ha portato a termine il progetto Artemide con l’istituto professionale Cr. Forma. Ma il sodalizio ha anche organizzato incontri in una ventina di classi delle medie e delle superiori, per un totale di 400 studenti intercettati. Ospitati in sede, inoltre, ragazzi dello scientifico Racchetti - da Vinci e coinvolte nell’iniziativa Viva Vittoria due classi dell’istituto Sraffa.
Senza dimenticare il lavoro della commissione per l’assistenza legale. Tre volontarie mantengono i contatti con dieci avvocati donna, sia civiliste, sia penaliste che hanno scelto di collaborare con l’associazione. Garantiscono a chi necessiti di aiuto un primo incontro gratuito e un sostegno nella stesura di un’eventuale denuncia a carico del molestatore. Inoltre organizzano incontri di formazione.
Nel 2023, l’associazione ha anche promosso un convegno dedicato al percorso che deve seguire una donna abusata, al ruolo e ai compiti delle istituzioni e alla prevenzione della «vittimizzazione secondaria». Le donne accolte sono per oltre il 40% trentenni e quarantenni, non solo di Crema ma anche del circondario. Il 71% del totale ha figli, il che significa che la stragrande maggioranza degli abusi denunciati avvengono tra le mura domestiche. La percentuale di straniere si aggira intorno al 20%. I modi con cui vengono a contatto con l’associazione sono i più diversi. C’è chi si informa tramite assistenti sociali, chi viene indirizzato dalle forze dell’ordine. Poi il passaparola e ovviamente la conoscenza diretta di questa realtà, per averne letto.
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