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CREMA: ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI

Imprenditoria femminile: «La strada per chiudere il gender gap è ancora lunga»

Convegno 'Ciak, motore, azione!', organizzato oggi pomeriggio a palazzo Bondenti Terni de Gregory di via Dante. Promotori Nexus avvocati e commercialisti e Banca Mediolanum

Stefano Sagrestano

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stefano.sagrestano@gmail.com

13 Giugno 2024 - 20:49

Imprenditoria femminile: «La strada per chiudere il gender gap è ancora lunga»

Vittoria Cicchetti Gianmaria Casella Beatrice Buzzella e Ilaria Macconi

CREMA - Nel territorio provinciale, su 500 aziende iscritte all’Associazione industriali, le donne legali rappresentanti-titolari sono 70. La strada da fare per chiudere il gender gap è quindi ancora molto lunga. Questo e altri temi, legati all’imprenditoria femminile sono stati al centro del convegno ‘Ciak, motore, azione! Prospettive dal mondo dell’imprenditoria femminile’, tenuto oggi pomeriggio nella storica cornice di palazzo Bondenti Terni de Gregory di via Dante. Promotori Nexus avvocati e commercialisti e Banca Madiolanum. In apertura il benvenuto di Monica Rota, partner di Nexus AC, e Danilo Carelli, manager di Banca Mediolanum.

Ha presentato Ilaria Marconi di Nexus. In sala numerose imprenditrici e imprenditori del territorio. Tre gli esperti-relatori: Ilaria Gavalotti, ricercatrice della facoltà di Economia e Giurisprudenza della Cattolica di Piacenza, ha affrontato il gender gap: «Parlare di imprese femminili significa fare riferimento a questa tematica, che interessa vari settori. Il cosiddetto soffitto di cristallo, una forma di sbarramento alla possibilità delle donne di accedere alle posizioni apicali». Andrea Ercoli, consulente del lavoro di Nexus, ha affrontato i passi da fare per arrivare alla parità di genere. «Quando la donna diventa imprenditrice ha una marcia in più — ha sottolineato Alessandra Giraldo, family banner di Banca Mediolanum di Treviso —: la figura professionale femminile non ha una relazione solo basata sul business, ma anche empatica».

Poi, l’intervento di Giorgia Bonotto, creatrice della start up Donne imprenditrici. Ha presentato il circuito, che ha avuto origine in provincia di Treviso durante la pandemia, raccogliendo in pochi mesi seimila adesioni: «Una casa online». Quindi la tavola rotonda, aperta da Vittoria Cicchetti, Ceo di Regi Srl, azienda cosmetica di Bagnolo. «Sono ormai 30 anni dall’inizio del sogno imprenditoriale di Regi. Avevo 24 anni e volevo quel lavoro, produzione di beauty conto terzi. Non riuscivo a farmi assumere. Al che mi sono detta, mi costruisco il lavoro. La difficoltà più grande è stata la mia giovane età, o almeno così mi dicevo. Partivo dal nulla, non avendo alle spalle una realtà del settore. Ho cominciato in Turchia e Emirati Arabi vendendo beauty dove certo la donna non ha un ruolo di primo piano. E poi 17 anni fa ho esplorato l’India cercando di capire se ci fossero opportunità. È stata una grandissima scoperta. Ho incontrato subito donne ai vertici delle società. Invece, negli Usa il ruolo della donna nel settore è legato a marketing e creatività, mentre la finanza è maschile».

Poi Beatrice Buzzella di Green Oleo Spa di Cremona: «Noi partiamo da quello che è scarto del aziende alimentari, carne e oli vegetali. E tramite processi chimico fisici creiamo prodotti che hanno applicazioni nella cosmesi, in particolare con proprietà emolienti ed emulsionanti». Una società protagonista dell’economia circolare: «Siamo un’azidnda certificata Benefit, uno stato giuridico che identifica un’azienda oltre che per l’obiettivo del profitto, per l’impatto positivo per la società e l’ambiente, quotata in borsa dal 2023. Per noi la e di environment è il cuore, ma ci fa anche molto piacere essere stati inseriti nella classifica delle società indicate da Il Sole 24 ore come maggiormente attente al benessere aziendale. I nostri prodotti a base di scarti dell’olio d’oliva suscitano grande interesse anche negli Usa».

Green Oleo con un secolo di vita alle spalle è da dieci anni della famiglia Buzzella. L’amministratrice delegata ha parlato poi della storia di Coim Offanengo, l’altra azienda di famiglia, fondata dal padre Mario Buzzella. «In Coim ci sono i nostri valori. Io e mio fratello Francesco diciamo: quello è un uomo o donna Coim. In Green Oleo c’è una forma di adattamento più complicata. L’abbiamo salvata dalla chiusura e piano piano stiamo trasferendo all’interno quelli che sono i nostri valori». Infine Gianmaria Casella, Ad di Net4market Csa Med, azienda informatica cremonese, certificata ‘Parità di genere’: «Lavorando con la pubblica amministrazione partecipiamo a bandi che la prevedono. Ma in realtà è un traguardo che già avevamo raggiunto. Non abbiamo dovuto sovvertire la nostra organizzazione per ottenerla».

LA VICEPRESIDENTE VICARIA DEGLI INDUSTRIALI RUGGERI: «SIAMO TANTE, I TEMPI SONO CAMBIATI»

Ha raccontato la sua storia, il suo ruolo nell’azienda di famiglia, la Ma/AG Srl di Casalbuttano, specialista da oltre 45 anni nella costruzione di attrezzature innovative per la minima lavorazione e l’agricoltura conservativa. E da oltre 15 anni attiva anche nella semina. Il tutto, ovviamente, visto dalla prospettiva di una donna. L’intervento di Serena Ruggeri, vicepresidente vicario dell’Associazione provinciale degli industriali, è stato uno dei passaggi d’apertura dell’appuntamento di ieri pomeriggio. «A volte ti senti dire che non sarai mai brava come tuo papà — ha sottolineato l’imprenditrice — ma io ho scelto il mio lavoro, ho deciso di dedicarci tutta la vita e sono onorata di aver intrapreso questo percorso. E sto cercando di trasferire questi valori ai miei figli».

Dal 2017 Ruggeri è nel consiglio degli industriali e con la presidenza di Stefano Allegri ha assunto il delicato ruolo di vicepresidente vicario. «Mi sono messa in gioco in qualcosa di diverso, senza più la protezione dell’azienda in cui sono nata e cresciuta. Ho trovato un ambiente bellissimo, fatto di persone che mi hanno messo a mio agio. Sono quindi cresciuta come donna e come imprenditrice. Quando Allegri mi ha chiesto di essere suo vicario è stata un’altra sorpresa, ma mi ha dato conferma che serietà e dedizione fanno raggiungere risultati. Siamo parecchie donne nella squadra — ha concluso —: un segno evidente che i tempi stanno cambiando».

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