L'ANALISI
12 Giugno 2024 - 18:18
Paolo Aiolfi e don Mario Pavesi
BAGNOLO CREMASCO - «Stavolta il parroco don Mario Pavesi è riuscito nell’intento di far eleggere una lista progressista, cosa che non gli era riuscita cinque anni fa con il candidato sindaco Emanuele Germani. Non è un mistero che in passato abbia sempre fatto campagna elettorale per 'Progetto' e so per certo che lo ha fatto anche quest’anno, trovando addirittura candidati in ambito oratoriano, da inserire in lista».
Uno sfogo dirompente quello Paolo Aiolfi sindaco uscente, battuto per 32 voti da Doriano Aiolfi. Il leader leghista della civica ‘Prima Bagnolo’ chiama in causa l’istituzione religiosa che, almeno in teoria, in uno stato che è laico per definizione, dovrebbe essere super partes. «Nei mesi scorsi il vescovo Daniele Gianotti era stato in visita in paese – ricorda l’Aiolfi sconfitto –: mi ero raccomandato a lui nella speranza che almeno questa volta il parroco non facesse campagna elettorale per la sinistra. Così non è stato».
Per il sindaco uscente don Mario è stato decisivo nel far pendere l’ago della bilancia in favore della civica Progetto Bagnolo 2024. «I numeri parlano chiaro – prosegue – i tre partiti della coalizione di centrodestra alle Europee hanno raccolto oltre 1.600 voti dei bagnolesi. Il Pd più l’alleanza Verdi e Sinistra non è arrivato a 500. La nostra lista civica si è fermata a 1.254, perdendone quasi 400, Progetto è arrivata a 1.284, sono quasi 800 in più del centrosinistra. Come ho scritto in un post, in cui ho fatto le congratulazioni ai vincitori, i complimenti vanno anche a don Mario per il gran lavoro fatto in questa campagna elettorale».
Secondo il primo cittadino uscente, dunque, l’aperto sostegno del parroco in favore dell’altro Aiolfi avrebbe spostato centinaia di voti, contribuendo alla sconfitta dell’amministrazione di Prima Bagnolo. Don Pavesi, 73enne, di cui 48 di sacerdozio, è parroco di lungo corso in paese: oggi ha preferito non commentare le parole dell’ex sindaco. Nel frattempo il neo sindaco sta valutando gli incarichi di giunta.
Dagli otto consiglieri eletti usciranno sicuramente degli assessori. Possibile che un incarico di rilievo vada a Federico Mario Agazzi, che con le sue 101 preferenze è di gran lunga il più votato in paese, minoranza compresa. Alcuni danno per sicuro Vittorio Dornetti alla Cultura e Istruzione, per i suoi trascorsi da docente e per le sue competenze nel settore. Ovviamente in giunta ci saranno delle donne, a cominciare da Gaia Fontana, consigliere di minoranza uscente e più votata tra le presenti in lista con 23 preferenze. Con ogni probabilità il primo cittadino scioglierà le riserve entro qualche giorno, in attesa di convocare il consiglio di insediamento della nuova amministrazione.
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