L'ANALISI
12 Giugno 2024 - 05:10
L’arrivo all’aeroporto delle madri con le bambine
BOZZOLO - Sono atterrate sabato all’aeroporto di Milano Malpensa provenienti dall’Uganda Mary Asiimwe, Ariella Matowu e Jernita Apio, bambine che verranno operate al cuore all’ospedale Gaslini di Genova grazie all’associazione Pobic di Bozzolo con il progetto ‘Cuore aperto’.
«All’arrivo all’ospedale Gaslini, ci siamo diretti al pronto soccorso dove, all’accettazione, hanno controllato i parametri vitali di tutte e tre le bambine. Dopo questo primo controllo, le hanno fatte accomodare in una saletta con i letti per ulteriori esami. Mary e Ariella sono state portate a fare un’ecocardiografia e una radiografia al torace. Qui abbiamo incontrato il dottor Carmelo Arcidiacono, un medico già conosciuto da Pobic, che l’anno scorso aveva partecipato a uno screening in Nigeria, dove aveva diagnosticato il grave problema di Destiny, un’altra bambina che avevamo operato. Quest’anno ha condotto uno screening in Uganda, motivo per cui abbiamo portato Mary, Ariella e Jernita in Italia per essere operate», spiega il presidente di Pobic Paolo Novellini.
«La situazione si è delineata chiaramente: Mary sarebbe stata ricoverata immediatamente, mentre per Ariella è stato programmato un cateterismo per la settimana. Per evitare i continui spostamenti da Bozzolo a Genova, hanno deciso di trovare un posto in ospedale per Ariella. Jernita, invece, poteva tornare a casa a Bozzolo per il momento, dato che la sua condizione era leggermente più stabile».
Le condizioni delle bambine clinicamente sono diverse, ma allo stesso tempo ognuna ha bisogno di cure immediate. «Ariella è nata il 7 ottobre 2023, è stata seguita presso l’Uganda Heart Institute fin da dopo la sua nascita. Mary è nata il 21 novembre 2015 è stata ricoverata all’Uganda Heart Institute per un difetto cardiaco congenito. Nella sua vita ha passato più tempo in ospedale che con la sua famiglia. Jernita ha da poco computo un anno e la sua condizione di salute ha evidenziato una cardiopatia congenita complessa. Tutte e tre sono affiancante da mamme e parenti. Dopo gli interventi ospedalieri passeranno la loro convalescenza nell’appartamento messo a disposizione dall’associazione a Bozzolo», specifica Novellini.
Il progetto Cuore aperto attivo tra Pobic e il Gaslini ha permesso, nel corso degli anni, di salvare più di 70 bambini provenienti dalla Nigeria e dall’Uganda. La struttura sanitaria si occupa di finanziare gli interventi ospedalieri mentre l’associazione si occupa del trasporto e dell’alloggio in Italia. Un rapporto umano e professionale che ha permesso di dare una nuova speranza di vita a bambini e famiglie provenienti da territori poverissimi dove la sanità gratuita non esiste.
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