L'ANALISI
10 Giugno 2024 - 21:20
Il momento della benedizione della città da parte del vescovo Daniele Gianotti
CREMA - Prima i sindaci, il prefetto Corrado Conforto Galli e il questore Michele Davide Sinigaglia ricevuti al palazzo vescovile. Poi la funzione solenne in cattedrale, celebrata da monsignor Rosolino Bianchetti, cremasco, vescovo emerito del Quiché (Guatemala). Quest’anno al 50° anniversario di ordinazione. Con lui il vescovo Daniele Gianotti e i sacerdoti diocesani.
Infine la conclusione in piazza Duomo, dov’è stata portata la reliquia del Santo e impartita la benedizione alla città e al comprensorio. Così, oggi, la diocesi ha celebrato la festa del patrono San Pantaleone. Nell’omelia, monsignor Bianchetti ha ricordato quanto accaduto in Guatemala negli anni della sua missione.
«Le comunità che ho servito per 40 anni, prima come sacerdote e poi come vescovo, nella provincia al confine con il Messico, erano impegnate nel sociale. Uomini, donne e bambini sono stati coinvolti in una nuova evangelizzazione, che conta molti martiri. Ne ho conosciuti di torturati; ho ascoltato 1.500 testimonianze. Andavano nelle scuole, nei luoghi di lavoro, per portare avanti il progetto del regno di Dio, con una generosità incredibile».
Il vescovo Bianchetti ha ricordato le atroci sofferenze che per 40 anni hanno sconvolto il piccolo Paese centroamericano, la repressione dei regimi militari. Più di 200mila persone uccise e quarantamila desaparecidos. La maggior parte erano maya, per lo più poveri.
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