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CREMA: L'ESEMPIO

Nipote del vescovo, infermiera per i più poveri

La 23enne Benedetta Gianotti pronta all’esperienza missionaria in Uruguay su ‘mandato’ dello zio Daniele

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

14 Maggio 2024 - 05:20

Nipote del vescovo, infermiera per i più poveri

Monsignor Gianotti consegna il mandato alla nipote

CREMA - Ormai, è quasi cremasca d’adozione. Grazie allo zio, il vescovo Daniele, Benedetta Gianotti è da tempo diventata amica di diversi ragazzi e ragazze del territorio: alcuni sono suoi coetanei che l’hanno conosciuta a Lisbona, alla Giornata mondiale della gioventù dell’anno scorso. In quell’occasione, la 23enne reggiana ha maturato la scelta di voler vivere un’esperienza missionaria, mandato che le è stato conferito nei giorni scorsi proprio dallo zio, nel corso di un incontro organizzato alla Casa del Pellegrino di Santa Maria.

Qui Benedetta ha avuto modo di confrontarsi con i membri del gruppo missionario cremasco, guidati da Enrico Fantoni. Con loro anche don Maurizio Vailati, che d’ora in avanti sarà il suo punto di riferimento, insieme a don Paolo Rocca. Entrambi i sacerdoti cremaschi sono infatti da tempo in Uruguay, nella parrocchia del Delta del Tigre. Don Maurizio è rientrato a Crema nelle scorse settimane, per un periodo di vacanza. L’esperienza missionaria nel paese sudamericano della 23enne reggiana durerà circa un anno. Potrà anche mettere a frutto la sua laurea in Infermieristica, conseguita lo scorso dicembre.

Il gruppo del centro missionario diocesano con il vescovo e la nipote alla Casa del pellegrino

Benedetta si affiancherà ai due sacerdoti nelle attività pastorali e nell’ascolto attento della realtà e si occuperà inoltre di assistenza domiciliare, seguendo le persone che hanno bisogno della presenza di personale sanitario al proprio domicilio. La nipote del vescovo è già stata per un breve periodo in Uruguay a febbraio, proprio per capire cosa la attende e cominciare a prendere confidenza con la sua missione. Alla Gmg dell’estate scorsa era venuta a contatto, oltre che con i ragazzi cremaschi, anche con il gruppetto di giovani uruguaiani accompagnati proprio da don Rocca. Anche grazie al sacerdote cremasco la Diocesi cremasca e quella uruguaiana di San Josè de Mayo sono legate, ormai, in modo indissolubile.

Dall’anno scorso, infatti, don Rocca è diventato il parroco di una delle chiese dell’area del delta del Tigre, giusto nella Diocesi sudamericana: si tratta di quella dedicata a Nostra Signora di Lourdes e a Sant’Eugenio di Mazenod. Don Rocca si trova in Uruguay ormai dal 2019. Al suo fianco, come vicario, c’è don Maurizi, arrivato nel paese sudamericano nel febbraio dell’anno scorso. L’ex parroco di San Carlo e vicario generale della diocesi aveva preso il posto di don Federico Bragonzi, rientrato in Italia. In occasione dell’avvicendamento, anche il vescovo Gianotti era stato in visita alla Diocesi gemella.

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