L'ANALISI
10 Giugno 2024 - 05:05
Maurizio Borghetti e Ilaria Chiodo
CREMA - Sliding doors in aula degli Ostaggi, il consiglio comunale più movimentato a memoria d’uomo (per eventuali smentite, chiedere agli elefanti). Maurizio Borghetti è pronto a lasciare il gruppo consiliare di minoranza che porta il suo nome e a confluire in Fratelli d’Italia. Un dialogo in questo senso è già stato avviato.
A confermare l’orientamento, frutto di una riflessione approfondita, è il diretto interessato. «Il gruppo di eletti dalla mia lista civica – spiega Borghetti – era partito con quattro componenti e attualmente è ridotto a due. Dopo qualche mese dalle elezioni amministrative era uscito Giuseppe Torrisi per accasarsi in Fratelli d’Italia e agli inizi di aprile anche Emanuela Schiavini ha compiuto l’identico percorso». Con il gruppo dimezzato e gli impegni di rappresentanza — anche nelle commissioni comunali — raddoppiati, Borghetti ritiene doveroso fare una valutazione, dopo due anni dalle elezioni.
«Le liste civiche fatichi a tenerle unite quando sei in maggioranza. Figuriamoci in minoranza. Nelle ultime settimane ho visto poi che la mia collega rimasta in lista con me, Ilaria Chiodo, sui social sta facendo campagna elettorale per Fratelli d’Italia e anche questo mi ha portato a riflettere. Io non ho molto tempo da dedicare all’attività amministrativa e essere rimasti soltanto in due comporta invece la necessità di una presenza maggiore. Contrariamente a quanto qualcuno possa pensare, non ho nessuna intenzione di dimettermi, considerato il consenso che avevo ricevuto».
La soluzione, dunque, secondo Borghetti, è quella di emigrare a sua volta nel gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. «Come è noto a tutti, è la mia collocazione politica naturale – afferma il capogruppo della lista che porta il suo nome – e ho già iniziato a parlarne con i colleghi consiglieri che rappresentano questo partito». Come per Torrisi e Schiavini, l’intesa verrà trovata.
A questo punto, l’interrogativo riguarda la posizione di Chiodo. Proverà pure lei il salto o rimarrà al proprio posto? È chiaro che la posizione della giovane consigliera diverrebbe quantomeno singolare, nel senso che si ritroverebbe sola a rappresentare una lista che porta il nome di un collega che ha cambiato casacca. Un cambio di denominazione sarebbe il minimo. Dopo il terremoto in giunta e dopo le recenti dimissioni di Jacopo Bassi, consigliere in forza al Pd, l’aula degli Ostaggi si appresta dunque a registrare un nuovo cambiamento. E, come nelle classi indisciplinate, ci si avvia a un nuovo rimescolamento dei posti a sedere.
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