L'ANALISI
08 Giugno 2024 - 16:26
La classica foto di gruppo di fine anno scolastico per la V A del liceo artistIco Munari con il docente di Religione don Lorenzo Roncali
CREMA - «La scuola è finita, viva la scuola!». Gioia unanime, magari qualche rimpianto per com’è andata – soprattutto pensando ai debiti se non al rischio bocciatura – e l’ansia per la maturità in arrivo, ma tutto sommato quelle di ieri e oggi per i 6mila studenti cremaschi delle superiori sono state giornate di festa. Analoghe sensazioni per i ragazzi delle medie e, di certo con meno apprensioni per l’esito finale, per i bambini delle elementari. Per tutti adesso è estate.
Quest’anno la chiusura delle lezioni è avvenuta un po’ a macchia di leopardo. La concomitanza con le elezioni europee e comunali, ha infatti imposto ai singoli istituti scolastici scelte diverse. La questione ha riguardato soprattutto le superiori cittadine. Per quelle che prevedono lezioni anche il sabato, come il Galilei, con i suoi quasi 2.000 allievi, il fatto di essere sede di seggio ha comportato la necessità di chiudere l’anno scolastico con 24 ore di anticipo, proprio per consentire l’allestimento dei seggi.
Con la fine delle scuole, per le famiglie cremasche si pone ora il problema della gestione dei figli, specialmente quelli più piccoli. Se le materne proseguiranno almeno sino a fine giugno, per i bambini delle elementari e i ragazzini delle medie, l’unica soluzione sono i nonni, oppure l’iscrizione ai grest parrocchiali, al via in buona parte già lunedì. Un servizio fondamentale quello messo in piedi dagli oratori, con una finalità sociale importante.
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