L'ANALISI
31 Maggio 2024 - 05:05
CREMA - Come se non bastasse la prospettiva di sobbarcarsi tre settimane da incubo, a causa dell’annunciata chiusura della linea ferroviaria Cremona-Treviglio dal 9 al 30 giugno, in questi giorni i pendolari cremaschi devono fare i conti con i mancati rimborsi da parte di Trenord.
Attendono da ormai 60 giorni quanto spetta loro. Si tratta del bonus, l’indennizzo per i ritardi dei treni che prevede uno sconto del 30% sull’abbonamento. La compensazione economica per i disagi che subiscono i viaggiatori scatta in automatico quando, nell’arco di un mese, il numero di treni non puntuali o cancellati supera il limite indicato nel contratto di servizio, stipulato da Regione e Trenord. Cosa che sulla tratta cremasca, dove in media ogni giorno viaggiano 7.000 persone, accade spesso.
Gli utenti hanno così diritto allo sconto del 30% sul mensile che acquistano 90 giorni dopo il periodo interessato dai ritardi. «In questo periodo — racconta Corrado Volpicelli, uno dei pendolari interessati — gli indennizzi per il ritardo dei treni non vengono pagati entro il termine di 30 giorni stabilito dal regolamento di Trenord. A esempio, la mia richiesta per l’indennizzo di gennaio è stata inoltrata il 5 aprile. Ma a oggi, dopo quasi due mesi, ancora nessun pagamento è stato ricevuto. Trenord comunica la valutazione positiva della domanda, ma non è in grado di garantire i tempi per provveder e si limita ad annunciarne il ritardo. Come la mia, anche le richieste di altri pendolari non sono ancora state soddisfatte. Insomma, oltre ai ritardi cronici dei treni, ci troviamo a dover subire la beffa del ritardo nell’indennizzo, che Trenord stessa si è impegnata a pagare entro il termine di 30 giorni. Un dubbio: ci riconosceranno la penale che loro richiedono per i pagamenti in ritardo a loro favore?».
Il tutto dovendo sempre fare i conti con i soliti quotidiani problemi di puntualità e con le cancellazioni di convogli. Senza dimenticare alcune situazioni che, secondo i viaggiatori, sono di fatto croniche. «Il regionale 10636 che parte da Cremona 17.41 sosta praticamente tutti i giorni a Casalbuttano per 20 minuti e questo è un ritardo quotidiano», conclude Volpicelli, che sul tema dei mancati indennizzi ha scritto anche all’assessore regionale ai Trasporti Franco Lucente. Da Trenord confermano i problemi nei rimborsi a cui hanno diritto i viaggiatori cremaschi della linea Cremona-Treviglio, per i disagi patiti a gennaio.
Aggiungono, però, che non si tratta di un ulteriore disservizio, ma di una procedura ampiamente annunciata. Tutto nasce dalla decisione della giunta regionale, presa nei mesi scorsi, di aumentare il bonus dal 15 al 30% in caso di mancato rispetto dell’indice di affidabilità sulle tratte lombarde. Nella delibera conseguente viene precisato: «In prima applicazione, poiché l’incremento della percentuale di indennizzo riconosciuta ai clienti potrà generare un volume di richieste e conseguenti transazioni elevato, per il periodo da aprile a settembre 2024 potranno non essere garantiti i 30 giorni per l’evasione delle stesse. In tale periodo nulla potrà essere contestato né eccepito da parte di Regione a Trenord per il mancato rispetto della tempistica». Insomma, sino a settembre, compreso, i pendolari dovranno portare altra pazienza.
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