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FRUTTA AVARIATA NELLE SCUOLE

Fragole marce anche a Crema, malori in classe a Offanengo

Bambini con la nausea dopo aver mangiato pomodorini ammuffiti già nei giorni scorsi: altre partite di alimenti gettate via

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

30 Maggio 2024 - 05:05

Fragole marce anche a Crema, malori in classe a Offanengo

CREMA - Prima delle fragole, i pomodorini. Si allarga il caso della frutta e verdura avariate, consegnate ai bambini delle scuole primarie, nell’ambito del progetto nazionale voluto dal ministero dell’Agricoltura. Si tratta di monoporzioni omaggio, da consumare all’intervallo, che nulla hanno a che fare con quanto viene servito in mensa. Dopo la prima segnalazione di ieri, altri plessi hanno portato alla luce esperienze simili. Alla primaria di Offanengo, la settimana prima di buttare le fragole nella spazzatura, gli alunni avevano mangiato pomodorini avariati. Risultato: alcuni di loro hanno avuto conati di vomito, mentre una bambina non si è sentita bene e ha dovuto farsi venire a prendere dalla mamma.

La conferma viene dal dirigente scolastico Romano Dasti: «Abbiamo avuto soltanto un episodio con i pomodorini, come mi è stato riferito dall’insegnante che segue l’iniziativa. Abbiamo ritenuto di proseguire comunque nel progetto, anche perché la frutta e la verdura cambiano ogni volta». Non in meglio, a quanto pare, considerato che, come riferito ieri, a Offanengo e a Salvirola, ma anche a Madignano, le fragole sono arrivate marce e sono state buttate nella spazzatura senza essere proposte ai bambini.

Romano Dasti (Ic Offanengo)


«L’iniziativa in sé è positiva — prosegue Dasti — in quanto è finalizzata ad abituare gli alunni a mangiare frutta e verdura, cambiando alcune cattive abitudini alimentari. Noi, però, non conosciamo il fornitore e l’organizzazione che sta dietro; come istituto comprensivo abbiamo soltanto dato la nostra adesione. Ma sicuramente, prima di fare le consegne alle scuole, dovrebbero controllare i prodotti». Il fenomeno della frutta e della verdura avariate ha riguardato pure altri istituti comprensivi. In città sono stati toccati tutti quelli presenti. «Da noi è successo la scorsa settimana con le fragole — conferma Paolo Carbone, dirigente dell’Ic Crema Tre —: le abbiamo buttate».

Paolo Carbone (Ic Crema 3)

Stesso discorso all’Ic Crema Due, con la frutta avariata finita direttamente nei cassonetti nell’umido dopo essere stata recapitata. «Avevano sospeso il servizio per via dell’intossicazione registrata nelle scuole emiliane con i pomodorini — spiega Attilio Maccoppi, dirigente dell’Ic Crema Uno — è ripreso dopo due settimane. E il primo giorno, ci sono state consegnate le fragole: più che avariate, erano tutte schiacciate». Cose che accadono quando si mettono tante confezioni una sopra l’altra. Dopo quanto accaduto, ora le scuole presteranno la massima attenzione a ciò che verrà loro recapitato. Il problema non è comunque su scala locale, se è vero che nelle scorse settimane una sessantina di scuole dell’Emilia Romagna hanno denunciato casi di intossicazione alimentare, dopo che gli alunni avevano mangiato i pomodorini. Stessa cosa era accaduta in Friuli. Ora è toccato alla Lombardia.

Attilio Maccoppi (Ic Crema 1)

A CREDERA INVITO AGLI SCOLARI A PORTARE GLI ALIMENTI DA CASA

CREDERA - Frutta e verdura all’intervallo? Funziona meglio il fai da te. «Per incentivare il maggior consumo di prodotti freschi — spiega il sindaco Francesca Cerasola — per due giorni la settimana, i bambini della primaria si portano un frutto da casa». Un modo per essere certi di ciò che mangiano. Quanto a ‘Frutta e verdura nelle scuole’, il programma è promosso dall’Unione europea e realizzato, in ambito nazionale, dal ministero dell’Agricoltura, in collaborazione con quello dell’Istruzione. È rivolto ai bambini che frequentano la scuola primaria e ha lo scopo di incrementare il consumo dei prodotti ortofrutticoli e di accrescere la consapevolezza dei benefici di una sana alimentazione. A tal fine, l’obiettivo è di «divulgare il valore e il significato della stagionalità dei prodotti; promuovere il coinvolgimento delle famiglie affinché il processo di educazione alimentare avviato a scuola continui anche a casa, ma anche diffondere l’importanza della qualità certificata».

Alcune delle fragole consegnate nel Cremasco

Non solo. Il programma intende sensibilizzare gli alunni sul rispetto dell’ambiente, approfondendo le tematiche legate alla riduzione degli sprechi dei prodotti alimentari. Le misure di accompagnamento programmate dal ministero hanno lo scopo prioritario di «informare e di sviluppare un consumo consapevole della frutta e della verdura, privilegiando la distribuzione del prodotto fresco. Il programma prevede la realizzazione di specifiche giornate a tema, quali visite a fattorie didattiche, corsi di degustazione, attivazione di laboratori sensoriali, al fine di incoraggiare i bambini al consumo dei prodotti». Insomma, in teoria, tutte ottime idee. La pratica, però, è un’altra cosa.

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