L'ANALISI
29 Maggio 2024 - 05:25
Fragole ammuffite in una foto d'archivio. A fianco, le primarie di Offanengo e Salvirola
OFFANENGO - Non passeranno alla storia come quelle mangiate da Julia Roberts nel film ‘Pretty woman’ le fragole destinate all’istituto comprensivo Falcone e Borsellino. Dopo i pomodorini avariati nel Modenese, nel Cremasco sono arrivate le fragole marce. Il programma ‘Frutta e verdura nelle scuole primarie’, voluto e finanziato dal ministero dell’Agricoltura, sta riservando sorprese sgradite. Se i pomodorini hanno intossicato 132 bambini e sette docenti in due istituti emiliani, due scuole del nostro territorio hanno vissuto la medesima esperienza, ma con le fragole.
Frutta di stagione, in teoria, ma arrivata a destinazione in condizioni tali da costringere le bidelle a gettarle nella spazzatura. L’episodio si è verificato giovedì della scorsa settimana alla primaria di Offanengo e in quella di Salvirola. Le cassette di fragole erano state consegnate il giorno stesso, dal solito fornitore, ma per fortuna non sono state distribuite agli alunni. Le collaboratrici scolastiche incaricate si sono accorte subito che numerose confezioni di fragole del lotto erano marce e puzzolenti. La frutta avrebbe dovuto essere servita all’intervallo, come da programma, ma questa volta è finita direttamente nell’immondizia.
Secondo le ricostruzioni, la muffa aveva contaminato oltre la metà delle fragole che sembravano inizialmente integre, rendendo rischioso consumarle. Era la prima volta che in questi due plessi arrivavano le fragole, frutto che per sua natura, se non conservato accuratamente, è molto esposto a un rapido deterioramento. Il programma ministeriale prevede la distribuzione di frutta e verdura fresche alle scuole secondo un calendario che tiene conto dei fattori della stagionalità e della varietà, in un’ottica di educazione alimentare sostenibile.
Il messaggio che si vorrebbe fare passare è quello di mangiare meno merendine e meno zuccheri e di preferire loro le vitamine di frutta e verdura fresca. L’episodio di Offanengo e Salvirola, che potrebbe essersi verificato anche in altre scuole del territorio, visto il singolo distributore regionale, solleva interrogativi sulla gestione e il controllo della qualità dei prodotti destinati agli scolari. Secondo i dati 2023 del Ministero, si tratta di circa 3.500 tonnellate di prodotti ortofrutticoli per un valore di 7,9 milioni di euro, concentrati prevalentemente sulla distribuzione di frutta.
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