L'ANALISI
SETTIMANA DELLA LEGALITA'
24 Maggio 2024 - 18:56
CREMONA - Il malloppo - 600mila euro in contanti - e i documenti extracontabili nascosti in un locale segreto di un'impresa del nord Italia, locale camuffato da uno specchio. I pacchetti di sigarette occultati in pannelli caricati su un camion guidato da un moldavo. Due esempi di come «le persone si industriano in tutti i modi» per beffare il fisco. Due esempi di indagini raccontate oggi ai ragazzi dell’istituto superiore Janello Torriani da chi le ha condotte durante i suoi 34 anni di carriera: il colonnello Massimo Dell’Anna, pugliese di Nardò (Lecce), da luglio del 2022 a Cremona, comandante provinciale della Guardia di finanza, che all’età di 14 anni voleva fare il pilota («poi si affacciò la miopia»), cresciuto con «il pallino delle stellette»: due lauree, in Giurisprudenza e in Scienze della sicurezza economica finanziaria, due master.
Missione principale: «Tutelare le entrate tributarie». E, quindi», «sgamare chi non paga le tasse, che non è da emulare: è un ladro più subdolo». L’imprenditore «che evade fa concorrenza sleale, perché io non posso competere con te che fai il furbo».
«Se tutti paghiamo le tasse il giusto, non solo si abbassa la pressione fiscale, ma tutti i servizi funzionano. Voi date per scontato la possibilità di studiare. Non è scontato. Voi studiate, perché ci sono delle tasse che entrano nelle casse dello Stato». È il messaggio lanciato agli studenti del Torriani dal colonnello Dell’Anna, che con il suo intervento chiude la settimana della legalità organizzata dall’istituto, scuola capofila. I professori Paola Gaudenzi, che ha portato i saluti della preside Simona Piperno impegnata a Roma, e Paolo Villa danno «il benvenuto all’ospite illustre».
Richiamandosi al messaggio lanciato ai ragazzi, il comandante Dell’Anna racconta che nei suoi 34 anni in giro per l’Italia («La vita dell’ufficiale è abbastanza vivace»), ad ogni trasloco porta con sé e appende in ufficio una vignetta di Emilio Giannelli, il famoso vignettista del Corriere della Sera. È la vignetta in cui Giannelli disegnò l’ex ministro dell’Economia Padoa-Schioppa dopo che in tv disse: «Le tasse sono una cosa bellissima e civilissima». «Sullo sfondo della vignetta — spiega Dell’Anna — c’è l’autoambulanza che sta venendo a recuperare il ministro: questo è un pazzo che va chiuso in manicomio». Il comandante cita l’articolo 53 della Costituzione: ‘Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività’.
Racconta la storia della Guardia di finanza, il colonnello: 1774, costituzione della ‘Legione truppe leggere’; 1820-1871 partecipazione alle guerre di Indipendenza; 1881 nascita della Guardia di Finanza. Illustra i compiti: dal contrasto alle frodi fiscali e all’economia sommersa all’aggressione degli interessi economico-patrimoniali della criminalità organizzata e al riciclaggio. La lotta alla contraffazione e ai trafficanti nel mar Mediterraneo. «La Guardia di finanza ha avuto un grande sviluppo in mare: avrete seguito sui giornali le vicende dell’immigrazione clandestina, anche qualche tragedia, perché a fronte delle migliaia di persone che sono state salvate, ci sono state anche, purtroppo, delle vittime per dei soccorsi che non sono andati a buon fine».
Capitolo sport. «Abbiamo il centro sportivo che arruola gli atleti promettenti e consente loro di addestrarsi e partecipare alle gare». Cita i campioni delle Fiamme Gialle Antonio Rossi, olimpionico di canoa, e la sciatrice Sofia Goggia.
Dell’Anna spiega: «Siamo in 63 mila, la metà dei carabinieri e dei poliziotti. Rispetto alla polizia e ai carabinieri che hanno un compito di sicurezza generale, noi ci occupiamo di sicurezza finanziaria». Parla della «vigilanza sulla spesa pubblica». A maggior ragione oggi con il Pnrr (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza), un mucchio di soldi che fanno gola alle organizzazioni criminali. «Noi facciamo attività di prevenzione, perché le infiltrazioni criminali hanno interesse ad accedere a queste risorse».
Alle spalle del comandante Dell’Anna c’è la foto dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi dalla mafia nel 1992, Falcone il 23 maggio, Borsellino il 19 luglio. «I soldi lasciano sempre tracce», sottolinea, ricordando la grande lezione di Falcone: «Segui i soldi, troverai la mafia», un metodo investigativo attuale. «Il crimine non conosce frontiere». Tant’è che «il Corpo ha una rete di esperti internazionali».
Botta e risposta con gli studenti, in aula magna. Un ragazzo domanda: «È un pregiudizio che al Sud vi sia un indice di criminalità più alto rispetto al Nord?». Il comandante spiega che «la criminalità è un fenomeno diffuso. Al nord c’è una presenza di criminalità meno violenta, ma comunque molto insidiosa, nel senso che ci sono infiltrazioni criminali che hanno potere economico, acquistano aziende. La criminalità economica riguarda tutta l’Italia. Il Paese, ahimè, tende a omogeneizzarsi nei difetti». Taha Laqqam è un bravo studente che sta per affrontare la maturità. Il suo sogno: entrare nella Guardia di finanza. Si presenta al comandante Dell’Anna, si informa sulla domanda per il concorso. «Spero di proseguire in questo percorso».
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