L'ANALISI
23 Maggio 2024 - 05:10
SAN DANIELE PO - Vendita della caserma dei carabinieri, della casa di residenzialità leggera ‘Villa Irma’, ma anche dell’ex ammasso del grano – che aveva ricevuto un contributo di due milioni di euro nel 2017 dal governo Conte - e del centro sportivo ‘La mela verde’. Sono solo alcuni dei beni inseriti nel piano delle alienazioni approvato dal consiglio comunale guidato dal sindaco Davide Persico per cercare di risanare il bilancio. L'elenco è inserito tra gli allegati alla delibera di consiglio dello scorso 30 aprile che ha approvato l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato 2023/2027 che poi è stata inviata al Ministero dell'Interno per l'approvazione.
La relazione spiega che «il valore è da valutare in base al mercato, al momento si sono determinate stime, per Villa Irma, per la caserma dei carabinieri e l’ex ammasso, per un importo di circa un milione di euro. Nell’ipotesi di bilancio sono state inserite, nel 2024, vendite per un importo di 400mila euro. Il Comune si impegna a destinare le entrate alla riduzione anticipata delle rate mutui a favore di Cassa Depositi e Prestiti».
Per la precisione sono 18 i beni in elenco, non vi è un valore di mercato preciso, ma solamente la rendita catastale, i metri quadrati e una breve descrizione. Vi sono 13 unità immobiliari: la sede della Protezione civile, un'abitazione, la caserma, l'appartamento e il garage a servizio del comandante della caserma stessa, l'ex ammasso del grano, il portico dell'ex pesa pubblica, l'ambulatorio medico, la casa di cura e il centro sportivo. Come terreni: un terreno boschivo denominato 'Piarda', un pioppeto, l'oasi La Margherita, il bar dell'attracco di Isola Serafini e il Parco delle rimembranze.
La relazione ricorda anche che «le caratteristiche del territorio di San Daniele Po caratterizzato da fenomeni di spopolamento e da un tessuto economico non particolarmente robusto non consento una previsione di entrate correnti più elevate di quelle contenute nel piano. Per il contenimento delle spese sono state ridotte alla sola minima produzione di servizi essenziali, per legge attributi agli enti locali. L’unica strada percorribile per l’ente è quella di ridurre le voci di spesa corrente che maggiormente lo hanno messo in sofferenza, tra cui la gestione del debito. È stata formulata una richiesta a alla Cassa Depositi e Prestiti, ente che detiene oltre il 90% del debito del Comune, chiedendo che l’ammontare del debito residuo, capitalizzato di tutte le componenti accessorie addebitate, comprese le rate non pagate a partire dal 2023, possa essere interamente riassorbito da un nuovo debito che verrebbe riammortizzato in 29 anni».
L’amministrazione Persico aveva dichiarato il dissesto nella seduta del 13 ottobre 2022, in seguito è stata nominata Filomena Formisano come Organo straordinario di liquidazione, che verrà affiancata da un commissario prefettizio in quanto nessuno si è presentato alle prossime elezioni.
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