Molestò due 18enni, il pm chiede il rinvio a giudizio per il 41enne

CREMONA - Avrebbe fatto tutto il 6 marzo di un anno fa, lunedì. E tutto in pochi minuti. Alle 18.15, nei dintorni della stazione per l’accusa ha messo le mani addosso a una diciottenne. Ventitré minuti dopo, alle 18.38 le mani le ha allungate su un’altra diciottenne, sempre lì, nei pressi della stazione. Per l’uomo, 41 anni, nazionalità romena, residenza a Crema, «detenuto a San Vittore e per altra causa», la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. L’accusa è di violenza sessuale. Il 30 maggio prossimo si terrà l’udienza preliminare; una delle giovani si costituirà parte civile con l’avvocato Monia Ferrari, l’altra è assistita dall’avvocato Davide Garbetta.

Sono due casi simili. Il primo. Verso le 18,15 la diciottenne è scesa dal treno. In piazzale delle Tranvie è stata avvicinata «da uno sconosciuto». Prima, gli ‘apprezzamenti’: «Che bella ragazza, sei carina». «Nonostante gli avessi detto che ero fidanzata e che ero in ritardo e che non desideravo essere disturbata», lo sconosciuto «ha continuato a seguirmi fino ad afferrarmi per un braccio e bloccarmi, impedendomi di potermi allontanare». Poi, le avances. «Mentre mi teneva salda, mi ha riferito testuali parole: ‘Dai, ti offro da bere, ‘dai, perché non vieni a casa mia’, ‘se stai con me oggi, ti pago’, ‘non sono geloso se hai un fidanzato’». La diciottenne ha tentato di liberarsi dal bruto, ma lui l’ha toccata, lei è riuscita a divincolarsi.

Il secondo caso. Alle 18.38, scesa dal treno, la diciottenne si è incamminata verso il piazzale della stazione, quindi ha proseguito verso il ‘Violino Sonoro’. Stava attraversando le strisce pedonali (di fronte alla concessionaria Carulli), quando l’uomo le ha rivolto «apprezzamenti volgari e squallidi». Dal «come sei carina e bella ragazzina» a frasi più pesanti. La giovane ha tirato dritto. Ma, «giunta all’incirca a metà del tratto pedonale», lo ha incrociato. E lui, «con una mossa inaspettata», l’ha palpeggiata. Le giovani hanno presentato querela e riconosciuto il molestatore.

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