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SABBIONETA

Fede ed emozioni con Padre Georg

La visita di due giorni del segretario particolare di Benedetto XVI. Al termine della messa, i petali di rosa lanciati dall’alto della chiesa

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

20 Maggio 2024 - 20:55

Fede ed emozioni con Padre Georg

SABBIONETA - Con la celebrazione della messa di questa mattina nella parrocchiale di Villa Pasquali, monsignor Georg Gänswein, arcivescovo di Urbisaglia, segretario particolare di papa Benedetto XVI, ha concluso la sua due giorni a Sabbioneta. Domenica è stata la ‘rosatio’, cioè il lancio dall’alto di petali di rosa, «che simboleggiano e quasi rendono visibile la risposta di Dio alle nostre invocazioni», il momento più suggestivo del solenne pontificale presieduto dal presule per la Pentecoste, nella chiesa di Santa Maria Assunta, gremita di fedeli. Una funzione accompagnata dalla Corale ‘Pane di vita’ diretta da Fabio Serini con Enrico Rossi all’organo ‘Lingiardi’.

La messa, arricchita anche dalla presenza di due carabinieri in alta uniforme, è iniziata con il saluto di benvenuto da parte del parroco don Samuele Riva: «Nella nostra comunità la venerata memoria del grande papa Benedetto XVI è tenuta costantemente viva da noi sacerdoti, ben consapevoli del fatto che non abbiamo ricevuto in lui un Papa qualsiasi, ma una delle menti più raffinate e una delle anime più elevate della storia della Chiesa e del mondo. Don Claudio Mario Bressani (il vicario, nda) e io le siamo particolarmente riconoscenti per questo suo grande gesto di disponibilità e di amicizia in tempi non facili». Don Riva ha lasciato in dono a padre Georg «uno studio inedito che da umile cultore di liturgia, ho steso in onore di papa Benedetto XVI».

Nell’omelia, monsignor Gänswein si è soffermato sullo Spirito Santo, descritto negli atti degli Apostoli «con due grandi immagini: quella della tempesta e quella del fuoco». La tempesta è «vento impetuoso. Quello che l’aria è per la vita biologica lo è lo Spirito Santo per la vita spirituale. Come esiste un inquinamento atmosferico che avvelena l’ambiente, così esiste un inquinamento del cuore e dello spirito che mortifica e avvelena l’esistenza spirituale». L’arcivescovo ha aggiunto: «L’uomo sembra oggi affermare se stesso come Dio. Nelle mani di un uomo così il fuoco e le sue enormi potenzialità diventano pericolose, possono ritorcersi contro la vita e l’umanità stessa, come dimostra purtroppo la storia».

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