L'ANALISI
18 Maggio 2024 - 05:30
CREMONA - In città la piena del Po per il momento non ha destato particolari preoccupazioni, e nel pomeriggio di ieri il livello idrometrico si è assestato a +1,11 metri: ancora ben lontano da quota +2,20, che è la prima soglia di criticità per fare scattare l’allerta gialla. Quest’ultima è invece già scattata a Piacenza (+5,14 metri), così come a Casalmaggiore (+3,99) e a Boretto (+4,75).
Aipo nella giornata di ieri ha fatto sapere che, a seguito delle intense precipitazioni dei giorni scorsi che hanno interessato i versanti lombardi e piemontesi, la piena si è sviluppata a partire dal tratto lombardo-emiliano, e nell’arco dei prossimi giorni interesserà il corso del fiume anche nei tratti a valle, fino ai rami del Delta e alla foce.
Il colmo è previsto a Piacenza oggi «con valori superiori alla soglia uno – continua l’agenzia –. La piena può interessare le aree golenali e pertanto è raccomandata prudenza nell’avvicinarsi al fiume». Insomma, attenzione ma di certo non allarme. E anche grazie al meteo finalmente clemente – dopo due giorni in cui in alcune località sono caduti poco meno di 200 millimetri di pioggia – si può tirare un sospiro di sollievo.
Consorzi di bonifica, Protezione civile e Comuni portano comunque avanti l’intensa attività di monitoraggio. In qualche caso, come a Caorso dove si è verificato un pesante collassamento dell’argine del torrente Chiavenna all’altezza del centro abitato, si attende anche la programmazione di interventi di messa in sicurezza. Pure a Pizzighettone particolare attenzione agli argini di Adda e Serio Morto, dove è intervenuto il gestore Dunas.
Intanto tornano lentamente alla normalità le condizioni dei sottopassi allagati: quello caorsano di via Torta è stato riaperto giovedì mattina dopo una notte di lavoro nel tentativo di fare defluire l’acqua, quello di Gera era stato chiuso l’altro ieri in via prudenziale così come quelli della città fra cui il solito di via Eridano.
C’è poi chi rimarca l’importanza degli investimenti fatti per la sicurezza dei corsi d’acqua. È il caso del sindaco di Gerre de’ Caprioli, Michel Marchi: «Grazie al nuovo sistema di sollevamento siamo tra i pochi paesi che non hanno fatto i conti con allagamenti diffusi, e questo è un buon risultato visti anche i soldi spesi».
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