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CREMA: INCURIA IN CENTRO

Gli scorci da film nel degrado, i turisti inciampano nel guano

Inciviltà e sporcizia: vie trasformate in latrine dagli ubriachi, i resti dei piccioni problema sempre più grave. Le lamentele montano. L’assessore Bordo: «Primi fili elettrificati sulle grondaie per allontanare gli uccelli»

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

13 Maggio 2024 - 05:05

Gli scorci da film nel degrado, i turisti inciampano nel guano

Via Dante e Stretta Grassinari

CREMA - Dopo le nutrie, la città si trova ad affrontare il problema dei piccioni. Ma se le prime si accontentano della periferia, i secondi la fanno da padrone in centro. Al punto da insozzare il salotto buono e le vie più frequentate dai turisti. Che sono sempre numerosi. Camminare in certe strade è diventato proibitivo, un vero e proprio percorso a ostacoli, dove da evitare è il guano di piccione, presente in abbondanza. Le lamentele di chi abita in centro, ma anche di chi quotidianamente percorre queste vie, si sprecano. E anche nei confronti dei visitatori, che passeggiano per ammirare monumenti e i luoghi in cui è stato girato il film Call me by your name, non è un bel biglietto da visita.

Vicolo Marazzi

Ad essere invase dagli escrementi dei pennuti, presenti in gran numero, sono in particolare le vie Marazzi e Lucini, stretta Grassinari, ma più in generale quasi tutte le strade del centro storico. Al centro culturale Sant’Agostino, di fianco all’ingresso e sulla facciata ovest, la situazione è ancora peggiore. Il guano che ricopre le pavimentazioni delle viuzze dei centri storici è una problematica molto diffusa, che arreca importanti disagi sia alle attività commerciali sia agli abitanti, ma — come detto — non solo. Oltre a essere brutta da vedere e causare un odore sgradevole e persistente, la sporcizia di questi volatili è anche veicolo di agenti patogeni, quindi un fattore di rischio per la salute.

L'assessore Franco Bordo

L’amministrazione comunale ne è perfettamente consapevole e infatti ha preso provvedimenti, come spiega l’assessore all’Ambiente, Franco Bordo: «Alcuni interventi sono già stati effettuati. Abbiamo messo le reti sotto le pensiline degli autobus alla stazione, per proteggere i viaggiatori. Al mercato austroungarico sono stati messi dei dissuasori all’interno e tutto intorno e in settimana provvederemo anche per le lampade. Al mercato coperto, dove ci sono anche banchi di generi alimentari, è stato posizionato un sistema moderno con un filo elettrico che corre tutto intorno alla copertura e che pare funzionare bene. Inoltre, con Aprica stiamo intervenendo per la pulizia straordinaria delle strade del centro, che ormai è diventata ordinaria».

L'Austroungarico

A differenza delle nutrie, per i piccioni non si possono eseguire campagne di contenimento. «La possibilità di eradicazione — conferma Bordo — non esiste. Ci sono sistemi di cattura, ma costano». A proposito dei danni di questi pennuti, sabato è caduto un sassolino dal Duomo che ha colpito la montatura degli occhiali di una ragazza. Un sassolino probabilmente mosso da un piccione. Se contro i volatili poco è possibile, qualcosa in più andrebbe fatto contro gli incivili (ubriachi?) che utilizzano il mercato austroungarico come servizi igienici. La Soprintendenza ha negato al Comune la possibilità di chiudere il monumento con delle pareti in vetro. È stato detto che avrebbero deturpato l’architettura.

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