L'ANALISI
11 Maggio 2024 - 16:54
VILLASTRADA - «Ho una suggestione da proporvi e cioè che Arneo, con l’abito da cuoco stia preparando il cibo per San Pietro che lo accoglie»: con queste parole don Angelo Ruffini ha terminato l’omelia del funerale di Arneo Nizzoli, il celebre chef scomparso nella tarda serata di mercoledì dopo una vita dedicata al gusto e alla cultura delle terre intorno al Po. «Uno spirito combattivo e pieno di fiducia — ha affermato il parroco — che ha fatto conoscere una piccola località come Villastrada in tutto il mondo. Ciò che era piccolo è diventato grande. È stato in grado di utilizzare ingredienti semplici, creando piatti di grande qualità. Un richiamo anche evangelico quando si apprezza il valore dei cuori semplici». Nella chiesa gremita all’inverosimile, la moglie Lina e i figli Dario e Massimo, il fratello Rino. Con loro, oltre a centinaia di amici, i sindaci di Dosolo, Pietro Bortolotti, e di Bozzolo, Giuseppe Torchio. A lato dell’altare i rappresentanti della Confraternita della zucca con il labaro che aveva in Nizzoli il mentore di tante iniziative. Ora lo chef riposa nel cimitero della sua Villastrada, la sua straordinaria cultura culinaria è destinata a durare a lungo.
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