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Paullese, ‘santa alleanza’ per il ponte: tutti sì al cantiere di Spino

Via libera dalla conferenza dei servizi: l’appalto da 38 milioni atteso entro l’anno, poi 24 mesi di lavori

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

10 Maggio 2024 - 05:05

Paullese, ‘santa alleanza’ per il ponte: tutti sì al cantiere di Spino

Com'è attualmente e come si trasformerà

CREMA - Via libera dal ministero per le Infrastrutture alla realizzazione del secondo ponte sull’Adda della Paullese. Ieri mattina, si è svolta la conferenza dei servizi aperta da Roberto Gentili, tecnico del Mit, con collegati da remoto tutti i protagonisti. La Provincia di Cremona in primis: avrà il compito di predisporre il cantiere da 38 milioni di euro, assegnando l’appalto, si spera entro fine anno. Poi i Comuni di Spino d’Adda e Zelo Buon Persico, la Regione, in rappresentanza anche del parco Adda sud, Padania acque e altri ancora. Unica assente, la provincia di Lodi.

I tecnici cremonesi hanno illustrato l’opera che ha avuto il parere favorevole di tutti gli enti interessati. A questo punto, entro giugno la palla passerà al Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, per l’ultimo assenso, propedeutico al via delle fasi di appalto. Enzo Galbiati, sindaco di Spino, ha preso la parola anche in rappresentanza dell’Area omogenea cremasca, per conto della quale segue il comparto infrastrutturale.

«Ho ricordato i tre interventi in aggiunta al progetto, che sono fondamentali per Spino. Le fermate degli autobus sulla Paullese, ma tecnicamente poterle realizzare sarà molto difficile, mancando le distanze necessarie per accelerazione e decelerazione dei pullman tra il ponte e lo svincolo di Spino ovest. Poi le barriere fonoassorbenti per tutelare le abitazioni limitrofe all’ex statale. La terza aggiunta, quella più importante, è il peduncolo alternativo a via Pioppo, troppo stretta per il traffico attuale. Di conseguenza serve un’arteria sostitutiva che, dal sottopasso, si colleghi a via Fallaci e al villaggio Adda, per consentire un agevole transito di mezzi pesanti e agricoli».

Il sindaco di Spino Enzo Galbiati

Già quest’inverno la delibera della giunta regionale aveva confermato gli impegni economici presi dall’ente lombardo l’anno scorso, per coprire una tranche degli aumentati costi per la costruzione del manufatto, che verrà realizzato a fianco di quello esistente. «La conferenza — sottolinea Claudia Maria Terzi, assessore regionale alle Infrastrutture — è un ulteriore avanzamento dell’iter per la realizzazione del nuovo ponte. Si tratta di un intervento cruciale per la viabilità di un’area importante della Lombardia e per la quale Regione ha messo in campo risorse rilevanti».

Il progetto riguarda anche i raccordi stradali del nuovo ponte nei territori delle province di Cremona e Lodi. La Regione, per l’opera, ha stanziato 30,7 milioni di euro su un importo complessivo di 38 milioni. Un progetto che garantisce grande attenzione all’integrazione dell’infrastruttura con l’ambiente circostante. È prevista l’installazione di una barriera per mitigare gli impatti visivi e acustici e sarà messa in atto una riqualificazione del corridoio fluviale con diversi interventi per il miglioramento degli habitat e il ripristino delle sponde dell’Adda.

L'assessore Claudia Maria Terzi

La nuova struttura migliorerà la connettività tra le province di Cremona e Lodi e farà anche da ulteriore volano per lo sviluppo economico delle aree coinvolte. Verrà costruito a fianco dell’attuale, mentre il progetto prevede anche di riqualificare lo storico manufatto austroungarico che si trova a sud dell’attuale, per trasformarlo in un percorso ciclopedonale e permettere così facili collegamenti tra le due sponde dedicati alla mobilità dolce. L’antico ponte sarà anche transitabile dai mezzi agricoli di coloro che abbiano terreni da una parte o dall’altra del fiume e dai veicoli del parco Adda sud. Nel complesso, l’opera potrebbe richiedere due anni di lavori, con la prospettiva di aprirla al transito nel 2027.

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Commenti all'articolo

  • Antonio Mazzatura

    10 Maggio 2024 - 15:05

    La valutazione di impatto ambientale ebbe parere positivo nel mese di aprile 2004. Dopo soli 20 anni si apre la conferenza dei servizi. La cosa vergognosa è che a parte quelli venuti a mancare per cause naturali, politici, amministratori e funzionari di oggi sono gli stessi che 20 anni fa. Nel 2044 poseremo la prima pietra dell'opera? Voi ci sarete ancora, molti di noi purtroppo no...

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