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VAILATE

«Se non mi dai i soldi ti brucio il negozio e ti ammazzo la famiglia»

Rinviato a giudizio Manolo, 40enne rom accusato di tentata estorsione dopo aver reagito male al ‘no’ incassato dal titolare del bar ‘L’Alieno’ alla richiesta di denaro

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

09 Maggio 2024 - 17:11

«Se non mi dai i soldi ti brucio il negozio e ti ammazzo la famiglia»

Il tribunale di Cremona

VAILATE - Lo conoscono più o meno tutti in paese. Manolo, 40 anni, rom, era sempre a caccia di soldi «perché in difficoltà». L’11 luglio del 2023, martedì, 50 euro li ha chiesti al titolare della pizzeria ‘Famiglia le Piramidi’, 20 al titolare del bar accanto, ‘L’Alieno’. Ha incassato il ‘no’ e ha reagito male. «Se non mi dai i soldi ti brucio il negozio, se un infame, se non mi dai i soldi ammazzo la tua famiglia», la minaccia al titolare della pizzeria. «Perché non vuoi darmi i soldi? Io se dico brucio, brucio», la minaccia al titolare del bar. Tentata estorsione, per l’accusa. Manolo, attualmente detenuto in carcere per altra causa, assistito dall’avvocato Francesca Bianca Maria Ponzioni, oggi è stato rinviato a giudizio dal gup. Il processo si terrà il 13 dicembre prossimo.


Alle dieci del mattino del 14 luglio, il pizzaiolo si è presentato nella stazione dei carabinieri per denunciare il 40enne. Al maresciallo ha fatto verbalizzare: «L’11 luglio, un ragazzo che conosco come Manolo e che so abitare all’interno del campo nomadi, è venuto nella mia pizzeria intorno alle 21/21,30. Appena entrato, mi ha chiesto di prestargli 50 euro. Io mi sono rifiutato, dicendogli che al momento non li avevo». L’uomo «a quel punto ha cominciato a minacciarmi, dicendomi ‘Se non mi dai i soldi, ti brucio il negozio. Sei un infame, se non mi dai i soldi ammazzo la tua famiglia’».

Il titolare ha ribattuto «che non gli avrei dato nulla e che avrei chiamato i carabinieri. Lui mi ha sfidato a farlo. E poi è andato al bar accanto». Una decina di minuti dopo, il 40enne «è tornato nella mia pizzeria, ha preso una birra e mi ha detto: ‘Prendo solo una birra, dato che non vuoi darmi i soldi’. Io gli ho risposto che se voleva una birra, doveva pagarmela. A quel punto, è andato su tutte le furie. Inizialmente, alzando la voce mi ha chiesto perché avessi quell’atteggiamento, poi ha spaccato la birra che teneva in mano contro il bancone, danneggiandolo. Io l’ho cacciato fuori dal negozio e ho chiamato il 112». Raccolta la querela, alle due del pomeriggio il maresciallo ha convocato in caserma il titolare del bar come persona informata sui fatti.

E i fatti li ha raccontati: «Quella sera, intorno alle 20, Manolo, un ragazzo che abita nel campo nomadi, è entrato nel mio bar ed ha bevuto una birra, che ha pagato regolarmente». A ‘L’Alieno’, il 40enne è tornato un’oretta dopo «e molto più agitato di prima, mi ha chiesto di prestargli 20 euro. Manolo è un cliente del mio bar ed è capitato in passato che gli prestassi dei soldi, che poi mi ha sempre restituito», ma «quella sera, vedendolo agitato, mi sono rifiutato di prestargli i 20 euro. Lui ha iniziato ad insistere, dicendo: ‘Perché non vuoi darmi questi soldi? Io se dico che brucio, brucio’. Ho ripetuto che non gli avrei prestato nulla, quindi è andato via, dicendo ‘Grazie, grazie, bell’amico che sei’». L’uomo è andato in pizzeria, poi è tornato al bar, «molto più tranquillo - ha proseguito il titolare —. Mi ha chiesto scusa per come si era presentato prima, poi mi ha richiesto i 20 euro, dicendo che gli servivano, perché si trovava in difficoltà. Questa volta glieli ho dati, dicendogli che sarebbe stata l’ultima». «Intende procedere penalmente?», la domanda del maresciallo. «No».

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