L'ANALISI
24 Aprile 2024 - 20:41
CREMONA - Da truffa a estorsione. Si aggrava la posizione dei due napoletani, di 53 e 41 anni, uno pregiudicato, l’altro incensurato, arrestati dai carabinieri venerdì scorso dopo un inseguimento folle, un’auto dell’Arma finita fuoristrada, altre due speronate. Inseguiti e catturati, i napoletani, per aver messo a segno la classica «truffa dell’incidente alla figlia». Vittime, due coniugi ultrasettantenni.
Difesi dall’avvocato Mimma Aiello, nell’interrogatorio di garanzia in carcere, i napoletani si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip. Condotte gravi, le loro. Restano in cella.
I fatti risalgono al pomeriggio di venerdì di scorso. Intorno alle 15, la centrale operativa dei carabinieri ha raccolto la richiesta di aiuto di marito e moglie. Erano caduti in un tranello. Prima, la telefonata di un finto carabiniere: «Vostra figlia ha investito un’anziana e la sua nipotina, entrambe sono ricoverate in ospedale in condizioni disperate». Poi la telefonata di un sedicente avvocato: «Vostra figlia mi ha contattato».
Per tirarla fuori dai guai, ci volevano 9 mila euro. I genitori ne hanno recuperati 1.400: insieme ai gioielli li hanno consegnati al finto carabiniere che si è presentato a casa. Il finto avvocato li ha richiamati: «Non chiamate vostra figlia, perché è in stato di fermo». Da qui, il sospetto. I genitori l’hanno chiamata: era al lavoro, nessun incidente.
Gli equipaggi del Nucleo Investigativo e della Radiomobile hanno intercettato l’auto con due uomini a bordo. Quando hanno visto i carabinieri, quello al volante ha schiacciato sull’acceleratore, scappando verso il centro città, inseguito anche da pattuglie con auto civili e da un’autoradio della Sezione Radiomobile. Dopo aver percorso via Ghisleri con manovre e sorpassi pericolosi, i napoletani sono arrivati in piazza Libertà.
All’incrocio con via Brescia, la pattuglia della Radiomobile ha avuto l’incidente. Le auto ‘civetta’ hanno continuato a seguire i fuggitivi, prima lungo via Persico, poi in tangenziale, fino all’imbocco del casello autostradale. Qui è stato creato un blocco, i napoletani hanno continuato per Vescovato. Ma poco più avanti, l’auto ha imboccato una via laterale, speronato una gazzella su una fiancata, allontanandosi ancora verso il casello dell’A21. Ma un’auto dei militari l’ha raggiunta, tagliandole le strada prima delle barriere. Per evitare di farsi bloccare, i banditi hanno speronato la «gazzella». La loro auto li ha lasciati a piedi: troppo gravi i danni sibiti. I napoletani sono stati catturati. Sulla vettura, i carabinieri hanno trovato - e recuperato - il bottino: 1.400 euro, due anelli e un trofeo in oro.
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