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Il violino dello Zonta ‘scomparso’ e poi ritrovato

Lo strumento di Bodukova della scuola Stradivari destinato a una studentessa del conservatorio

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

09 Maggio 2024 - 05:25

Il violino dello Zonta ‘scomparso’ e poi ritrovato

Rogel Ortega, Angelo Sperzaga, Angela Bellardi, Elisa Chittò e Oh Seonmin con il violino costruito da Evelina Bodukova per il club di servizio Zonta

CREMONA - Un contributo alla diffusione della musica, un violino costruito nel 2007 da Evelina Bodukova sotto la guida del maestro Massimo Ardoli della scuola di liuteria e acquistato a suo tempo dallo Zonta Club nel decennale della presenza del club in città. Del violino, fra mille traversie, si erano perse le tracce, ma oggi quel progetto è destinato a trovare una nuova, rinnovata e concreta realizzazione con l’assegnazione del violino a una studentessa meritevole, studentessa che deve essere ancora individuata.

E così durante l’ultima conviviale dell’anno sociale dedicata alla scuola di liuteria e alla sua storia: «Grande è stata l’emozione delle socie nel rivedere o vedere per la prima volta da vicino il violino di cui tanto si era parlato — racconta la presidente Angela Bellardi, ricostruendo la storia del violino —. Il progetto messo a punto nel 2007 prevedeva che lo strumento venisse donato al Comune di Cremona (come in effetti è avvenuto) che a sua volta lo concedesse al Conservatorio per una giovane studentessa meritevole e che venisse sempre ricordato il gesto di Zonta. A causa di problemi diversi e inconvenienti il violino non era mai stato ufficialmente consegnato e sembrava scomparso nel nulla».

E di più la presidente dello Zonta non dice, ma non nasconde la soddisfazione, alla scadenza della propria presidenza del club di servizio, di aver chiuso una vicenda che per troppo tempo era rimasta in sospeso. Ma si sa le donne sono coriacee, determinate a perseguire e realizzare gli obiettivi che si prefiggono e così, prosegue Bellardi: «La determinazione messa in campo per la ricerca ha permesso di riportare alla luce lo strumento, giudicato un buonissimo strumento rispecchiante anche il valore economico messo in campo dal club allora nel 2007 che presentava chiaramente segni di uso — racconta —. Per questo il violino è stato quindi riportato in museo e in attesa di definirne chiaramente e ufficialmente la destinazione è stato deciso di affidarlo alle cure della Scuola di liuteria che lo ha messo a punto ed ora è pronto per essere utilizzato da una giovane studentessa come era nel progetto originario».

Ed è stata questa la sorpresa della conviviale zontiana con ospiti il maestro Angelo Sperzaga, direttore della Scuola internazionale di liuteria, accompagnato da due studentesse: Rogel Ortega di Malaga e Oh Seonmin della Corea del Sud e dalla docente Elisa Chittò. La storia di oltre ottant’anni di una scuola unica nel suo genere si è intrecciata al racconto delle esperienze di due ragazze che mosse dal fuoco sacro della liuteria hanno deciso, non senza difficoltà, di trasferirsi nella città di Stradivari per realizzare il loro sogno di maestre liutaie. Il loro racconto — fra paura di non farcela e lontananza da casa — ha offerto alle socie dello Zonta lo spirito internazionale che si respira nella scuola che da quasi un secolo ha come obiettivo perpetuare e far crescere l’arte del saper fare liutario della grande tradizione di Stardivari, Amati e Guarneri del Gesù.

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