L'ANALISI
06 Maggio 2024 - 18:00
CASALMAGGIORE - Grande festa, oggi pomeriggio, alla Fondazione Busi, per i 100 anni di Luigina Delvecchio, detta Gina. A celebrare l’importante compleanno sono arrivati anche i sindaci di Casalmaggiore e di Rivarolo del Re, Filippo Bongiovanni e Luca Zanichelli e il parroco don Claudio Rubagotti. Gina, all'anagrafe Luigia, nasce il 6 maggio 1924, secondogenita di una modesta famiglia con 3 figli a Villastrada, frazione di Dosolo in provincia di Mantova, un paesino di un migliaio di anime ad economia rurale. Frequenta le scuole elementari e aiuta la mamma nelle faccende domestiche, oltre ad imparare il cucito ed il ricamo.
Il papà Cesare era un muratore capocantiere di una piccola impresa edile del paese; la mamma Alda-Aldina era una brava sarta, molto brava anche nel ricamo e insegnava alle giovani ragazze che volevano intraprendere il lavoro di ricamatrice. Come tutte le ragazze della sua età Gina ha trascorso gli anni della gioventù in famiglia, serenamente e imparando anche lei l'arte del ricamo.
All'arrivo della guerra il fratello maggiore Pietro conosciuto come Pierino, fu arruolato in Marina, da cui si congedò presto per la nascita del figlio. La sorella minore Bice si sposò giovanissima e si trasferì a Milano.
Nel 1948 Gina si sposa e si trasferisce a Rivarolo del Re, paese di residenza del marito Alberto Taracchini, conosciuto nelle balere di paese, dove a quei tempi i giovani andavano a ballare usando come mezzo di trasporto la bicicletta sulle strade bianche esistenti allora.
Dal matrimonio nascono due figli, Luciano ed Augusta, ai quali Gina si dedica totalmente, oltre a collaborare con il marito nella bottega di idraulico annessa alla casa. Gina è sempre stata molto attaccata ai figli ai quali ha dato tutto il suo amore e protezione, facendoli crescere con principi sani e cercando sempre, compatibilmente con le disponibilità economiche, di non far mancare a loro niente e dando loro un'istruzione adeguata per una vita futura dignitosa.
Nei primi anni 60 apre un negozio di frutta e verdura che manterrà per circa 15 anni, e che la vede molto impegnata, con levatacce al mattino e fino a sera tardi: tutto questo per garantirsi una autonomia economica dal marito.
Dopo la scomparsa del marito Alberto nel 2002 è rimasta sempre nella casa di Rivarolo del Re, costruita ex novo nei primi anni 80, in piena autonomia.
Gina è sempre stata una persona dal carattere mite guadagnandosi la stima e la simpatia dei rivarolesi: nella sua vita mai un litigio o uno screzio con qualcuno. Rispettosa di tutto e di tutti intratteneva rapporti amichevoli con molte persone; storico è diventato il filoss che ogni sera si riuniva davanti a casa sua in estate e composto da una decina di persone che passavano la serata facendo un po' di gossip locale. Ora che Gina è al Busi molte sue amiche sentono la sua mancanza.
Gina è arrivata alla veneranda età di 100 anni in ottime condizioni mentali, con una memoria da fare invidia. Ha dovuto, a malincuore, accettare la casa di riposo per le limitazioni che il fisico, a quell'età, le ha comportato, ma fino a 4 anni fa, era autosufficiente in tutte le faccende domestiche. A festeggiarla, oltre ai figli c’erano i nipoti Lara, Andrea e Silvia e i pronipoti Matteo e Sofia, il personale, gli altri ospiti. Ad allietare i presenti con la sua chitarra, Lorenzo Baronio.
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