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Corso per campanari in Duomo, un concerto aperto a tutti

In tanti si sono cimentati nell'arte campanaria stamattina facendo su e giù per il campanile sotto la guida di Davide Mazzini

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

05 Maggio 2024 - 15:25

Corso per campanari in Duomo, un concerto aperto a tutti

Istruttori e allievi campanari stamattina nel castello della torre del Duomo

CREMA - Per suonare a distesa una campana bastano poche nozioni, ma farlo a concerto, dunque con il giusto ritmo, scandito dal campanaro, non è affatto semplice: servono molta pratica e attenzione. Ci hanno provato in tanti stamattina, salendo al concerto del campanile del Duomo per approfittare del corso organizzato dall’associazione culturale no profit della Federazione campanari ambrosiani. A guidarli Davide Mazzini, referente cittadino. «Il sogno sarebbe formare un gruppo cremasco, che possa con una certa costanza suonare manualmente i sei bronzi in Re bemolle del Duomo, tutti datati 1.753, a cui si aggiunge la settima fuori concerto, che suona solo al mattino per il richiamo dei canonici della Cattedrale».

Ad apprendere l’arte stamattina anche alcuni bambini e il sindaco di Capralba Damiano Cattaneo. Il tutto mentre diversi turisti facevano su è giù dal campanile, approfittando dell’apertura per la visita guidata organizzata come al solito dai rotariani. Oltre al suono a distesa, il sistema ambrosiano prevede quello a concerto, sempre con le corde, e poi quello con la tastiera, che permette di eseguire vere e proprie melodie.

Particolarità del campanile della Cattedrale, è quella di permettere ancora il suono manuale, unico duomo lombardo ad avere il doppio sistema. In città ci sono altre chiese in cui il concerto si può comandare con le corde, ad esempio San Bernardino fuori le mura e Santo Stefano. Il corso proseguirà anche il prossimo week end: sabato dalle 16 alle 17,30 e domenica dalle 16 alle 18.

Oggi il concerto a distesa ha anche celebrato la messa di prima comunione in Duomo e all’uscita dei bambini sono state suonate le cosiddette Allegrezze, ovvero quelle melodie particolarmente festose che si ottengono picchiando i pugni sulla grande tastiera presente nella cella campanaria. Qui però sono dovuti subentrare Mazzini e gli altri campanari esperti. «Chi vorrà rimanere con noi – assicura Mazzini – nelle principali festività dell’anno potrà condividere con noi quest’arte, antica e suggestiva. Più si suona, più se ne rubano i segreti, fino a essere in grado di formare nuovi appassionati».

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