L'ANALISI
04 Maggio 2024 - 21:33
CREMONA - Per la presentazione della lista i candidati di ‘Fare nuova Cremona attiva’ hanno scelto la cornice del parco delle Colonie Padane, «un luogo altamente simbolico - spiega il presidente Enrico Manfredini -. Qui ci sono le nostre radici ma anche il nostro futuro, un futuro che parla di proseguire i progetti di rigenerazione urbana come quello che ci ha donato questo splendido parco».
Una scelta che non è casuale di un luogo che l’amministrazione considera esemplificativo dei risultati di dieci anni di governo della città, come testimoniato dai saluti del sindaco Gianluca Galimberti che rivendica il percorso fatto: «Come faccio a non essere contento ed entusiasta di questi dieci anni? Sono entusiasta e orgoglioso del percorso fatto: la mia avventura è iniziata dal civismo e ha portato a tante soddisfazioni. Il parco in cui ci troviamo è solo un esempio della straordinaria collaborazione tra pubblico e privato che siamo riusciti a favorire».
E il sindaco uscente ha ribadito il sostegno al proprio vice Andrea Virgilio: «Sono contento anche perché so che ci sono ancora una marea di cose da fare, c'è un cambiamento della città che va continuato e a farlo saranno le persone splendide e competenti di questa lista e il nostro candidato sindaco. Andrea è un uomo delle istituzioni, pragmatico e capace, che ha portato milioni di euro sul territorio a beneficio della nostra comunità». E dopo i saluti del sindaco la parola passa ai candidati: tra i 26 nomi ci sono molti membri dei comitati di quartiere, alcuni assessori della giunta in carica e diverse facce giovani.
«Siamo tanti, con esperienze professionali e di vita diverse, ma quel che ci accomuna è l’entusiasmo e la voglia di metterci in gioco per la città - dice il giovane Giulio Villa -. Miriamo ad una comunità che punta sulla persona e le sue relazioni, una comunità attiva che contribuisca al benessere e che non lascia indietro nessuno». Il programma della lista è stato elaborato con specifici tavoli di lavoro che, come spiega Francesco Puerari, «hanno visto la partecipazione di esperti dei settori interessati: lavoro, scuola, turismo sostenibile, ambiente, cura per le persone e ascolto».
Ma il tratto distintivo della lista resta il civismo come spiega Paolo la Sala, membro del comitato di quartiere Boschetto: «Anche io sono una ‘new entry’ e in questi giorni mi sono trovato più volte a dover spiegare i motivi della mia candidatura in una lista civica: in questi anni vedo la politica dei partiti allontanarsi dai cittadini mentre ci sono gruppi di persone che si attivano, che hanno voglia di mettersi al servizio della propria città attraverso iniziative di comunità, attraverso il valore dell’impresa sociale. Tante di queste persone sono al mio fianco in questa lista».
Tra queste c’è Francesca Romagnoli, presidentessa del comitato di quartiere Villetta che si concentra sulla centralità delle relazioni: «Una lista civica come la nostra è anche un punto di incontro tra tante esperienze che hanno avuto la possibilità di conoscersi e collaborare per il benessere della nostra comunità. Ognuno di noi deve darsi da fare in questo senso e il nostro candidato Andrea Virgilio ne è l’esempio: negli anni di amministrazione ha lavorato dietro le quinte per cambiare il volto della nostra città e oggi quel cambiamento deve continuare».
Alla fine prende la parola proprio il candidato sindaco che si dice «onorato per questa responsabilità» e rivendica il civismo come «la forza che contraddistingue il centrosinistra». Un valore aggiunto che spesso è «difficile da definirlo ma guardando in faccia i candidati vedo delle storie, dei legami, una voglia di partecipazione e anche dei doverosi conflitti con l'amministrazione, utili a definire insieme le priorità per la città» In chiusura i toni si scaldano, segno di una campagna elettorale che entra nel vivo e nella quale cominciano a volare i primi stracci: «Questa mattina sono state pronunciate parole gravissime: al di la del fatto che ritengo che certe affermazioni qualifichino le persone, sfido Portesani a dichiarare pubblicamente dove sarebbero stati gli scambi gli scambi di favore di cui parla. A noi piace la bella politica, quella concreta, non giocare a fare dichiarazioni eclatanti: ora si assuma le sue responsabilità».
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