L'ANALISI
CREMONA VERSO IL VOTO
04 Maggio 2024 - 18:05
Andrea Virgilio
CREMONA - «Parliamo per immagini: stringere la mano al Governatore Fontana sposando il progetto del nuovo ospedale e farsi poi fare una foto con i membri del comitato “No Ospedale” per guadagnare anche il loro consenso, non è capacità di ascolto, è tenere il piede in due scarpe» sono le parole del candidato di centrosinistra Andrea Virgilio in merito alle dichiarazioni dell'avversario alle amministrative Alessandro Portesani sul Comitato del “No Ospedale”. «Il Movimento ha raccolto 6000 firme sulla sua petizione. Noi, a differenza della giunta Glimberti-Virgilio, siamo per il dialogo e il confronto» aveva dichiarato Portesani in occasione della visita in città del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.
«Saltare di palo in frasca è tipico di una politica poco seria, soprattutto quando si gioca con la salute (e il non meno importante diritto di informazione) dei cittadini - continua Virgilio -. Ma veniamo al vero tema, che è quello che più interessa i cremonesi e noi amministratori. Se Portesani si è calato nel ruolo di risolutore dei grandi problemi che affliggono i cittadini, presentandosi come interlocutore con Regione Lombardia, perché non ha chiesto risposte a Fontana sul Dea di secondo livello per Cremona? Il 2 dicembre scorso sulla stampa locale il Governatore annunciava una svolta imminente in merito al riconoscimento ma, ad oggi, è tutto bloccato».
«Al di là di polemiche sterili - prosegue la nota del candidato di centrosinistra -, che non fanno il bene della cittadinanza, sarebbe più importante capire a che punto è il percorso per il Dea. Perché questo è un tema bipartisan, che va oltre l’appartenenza politica e, aggiungo anche, la stessa campagna elettorale. Ma vediamo di fare chiarezza anche sui disagi che, secondo Portesani, 'dovrebbero sopportare i ricoverati per almeno 8-10 anni, tra il cantiere per la nuova costruzione e poi altri 3 anni per la demolizione'. Forse è il caso di ribadire che è vero proprio il contrario. I pazienti non saranno per 10 anni in un cantiere. Lo sarebbero stati con la ristrutturazione».
«Il dialogo va sempre sostenuto, in tutte le sedi e soprattutto in tutti i contesti. Noi abbiamo incontrato, nel rispetto dell’ascolto reciproco, alcuni membri del comitato No ospedale e siamo disponibili a ripetere il confronto tutte le volte che sarà necessario. C’è un detto cremonese che dice: incóo in sül péer, dumàan in sül pùm. Se questo approccio riguarda il futuro di una coalizione non è un grande problema perché siamo abituati alle piroette, ma se in gioco ci sono i servizi sanitari sul territorio allora è necessaria una riflessione. Il candidato del centrodestra è favorevole o no al nuovo ospedale? Al comitato ‘No nuovo ospedale’ è sufficiente un’interlocuzione con Fontana rispetto a un percorso già avviato?» conclude Virgilio.
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