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CREMONA AL VOTO

Pizzetti: «Ora un'alleanza unisca i territori»

L'ex parlamentare spinge Virgilio: «Con lui un cambiamento sostanziale. Per governare la città servono esperienza e voglia di innovare»

Giulio Solzi Gaboardi

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redazione@laprovinciacr.it

03 Maggio 2024 - 05:25

 «Serve un’alleanza tra i  territori»

CREMONA - «Una nuova stagione per Cremona», questo l’auspicio di Luciano Pizzetti, ex parlamentare Pd con incarichi di peso nei governi Renzi e Gentiloni che un mese fa ha annunciato la costituzione della lista Cremona sei tu a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra, Andrea Virgilio.

Perché scendere in campo e perché sostenere Virgilio?
«Il rinnovamento non si predica, si fa. Certo non può essere solo un fatto anagrafico. Per guidare una città servono anche competenze ed esperienza. Virgilio ha queste caratteristiche non facili da trovare ed è la ragione per cui lo sostengo».

Qual è la vostra visione di città e quali sono i temi che ritenete più urgenti da affrontare?
«Oggi nella comunità si avverte un diffuso sentimento di rassegnazione e stanchezza. Va accolto, compreso e trasformato in un nuovo progetto di rilancio della città perché Cremona ha in sé tutte le potenzialità per rigenerare il suo futuro e guadagnare uno spazio di rilievo in una competizione territoriale che ormai è globale. Questo è il progetto politico di Virgilio: mettere insieme esperienza e desiderio di innovare. Nel governo di una città non ci sono piccole e grandi cose. Soprattutto, ci sono le persone. Il raddoppio della ferrovia è strategico, ma è altrettanto importante avere un parco pulito con le panchine sistemate e i giochi per bambini. Il massimo di raccolta differenziata è strategico, ma è importante anche avere marciapiedi transitabili per mamme con la carrozzina o per persone con difficoltà motorie. Il nuovo ospedale è strategico, ma lo sono altrettanto la cura e l’assistenza domiciliare. Una buona amministrazione deve saper tenere questo doppio registro».

Non è sempre stato stato d’accordo con le decisioni dell’amministrazione uscente e non ne ha mai fatto mistero. La vostra proposta politica si colloca nel solco della discontinuità?
«Con Virgilio inizierà una stagione nuova per Cremona: vogliamo dare continuità alle cose positive, ma insistere su un forte cambiamento e rinnovamento. Ciò che serve oggi a Cremona non serviva necessariamente ieri. Dobbiamo tenere ferme le nostre radici e saperci adattare alle nuove esigenze. Pensiamo a come è cambiato il mondo per il Covid o per la guerra in atto. Niente è più come prima. Virgilio ha l’esperienza necessaria per determinare un cambiamento sostanziale e non di facciata».

Se dovesse venire eletto, rimarrà in Consiglio?
«Certamente sì, per i prossimi cinque anni ho intenzione di fare il consigliere comunale a Cremona e portare l’esperienza e le relazioni che ho costruito in tanti anni di impegno politico e istituzionale a Milano e a Roma. Relazioni che hanno portato buoni frutti alla città. Cremona deve uscire dal suo guscio e stringere vere alleanze territoriali».

Ad esempio?
«Milano è diventata l’unica vera città europea in Italia. Offre grandi opportunità, non può però essere l’unico punto focale di sviluppo della Lombardia. Occorre costruire non contro ma in dialogo con Milano un’alleanza territoriale forte tra alcune città lombarde come Cremona. Penso a Brescia, Bergamo e Mantova. Una collaborazione aperta e sinergica che punti alla valorizzazione delle nostre comunità e delle eccellenze per stare ai tavoli che contano. Il patrimonio culturale e la tradizione liutaria di Cremona hanno sempre creato interesse e turismo, anche grazie a grandi eventi. In passato lo abbiamo fatto, dobbiamo tornare a farlo».

Le infrastrutture di collegamento anche in questo senso possono avere un ruolo essenziale.
«Servono migliori collegamenti da e per Cremona sia ferroviari che stradali. Senza questi, le alleanze strategiche non si faranno, l’università e il polo tecnologico saranno nicchie, la Fiera perderà senso, questa provincia lunga e stretta resterà ai margini dei grandi processi e ne risentiranno la sua identità e la sua demografia. La dorsale ferroviaria e stradale che da Milano va al Brennero e al mare è strategica. La valle padana è ben servita a nord e a sud, non al centro dove siamo noi. Siamo centrali ma paradossalmente marginali. La debole qualità ambientale non si combatte con la decrescita ma con gli investimenti in innovazione e mettendosi in rete con realtà territoriali che vivono le stesse nostre difficoltà».

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