Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

AIPO

Va in pensione l’ultimo custode del Po

Pattini da 40 anni sorveglia le sponde del fiume e conosce i segreti di argini e golene

Fulvio Stumpo

Email:

redazione@laprovinciacr.it

29 Aprile 2024 - 05:15

Va in pensione l’ultimo custode del Po

Giacomo Pattini

CREMONA - Gli basta dare un’occhiata al fiume, calcolare la corrente, riconoscere quei segni inconfondibili di piena o di secca, quegli estremi che solo il Po è capace di concedere, per dirti di quanto il fiume crescerà nelle prossime ore o ‘quanta acqua perderà’, oppure a che ora passerà l’ondata di piena dalla Becca e a che ora arriverà a Cremona. E sempre con precisione di minuti e secondi. Un’esperienza più che quarantennale quella di Giacomo Pattini, prima maturata nel glorioso e storico Magistrato per il Po, istituito dopo la catastrofica piena del 1951, sostituendo il Genio Civile, e poi colonna, memoria storica, e grande esperto del fiume dell’Aipo che dal primo maggio, l’ultimo ‘sorvegliante del Po’, andrà in pensione, ed è l’ultimo, dopo il ‘mitico’ Luigi Maccabelli, ad aver vissuto due esperienze Magistrato-Aipo.

Giacomo Pattini, nasce in una terra di non grandi fiumi, ad Aarau in Svizzera, ma si trasferisce nel Parmense da subito ed è affascinato dalla Bassa, dalle tradizioni, dai colori, dai sapori dalla cultura che ruotano attorno al Po. Giovanissimo, nel 1984 entra a far parte dell’organico del Magistrato per il Po nell’Ufficio operativo di Cremona con il ruolo di ‘sorvegliante idraulico’, in contatto diretto con il Grande Fiume, quando ogni sorvegliante aveva il suo tronco di custodia.

Del Magistrato sarà un punto di riferimento fino al 2002, quando l’ente viene soppresso e diventa Aipo, Agenzia interregionale per il Po, che fa capo alle quattro regioni afferenti al bacino padano: Piemonte, Lombardia, Emilia e Romagna e Veneto.

La figura a cui Pattini è legato è quella del sorvegliante idraulico del Magistrato per il Po, attivo nel servizio di vigilanza ‘in tempo di pace’ ed operativo nel servizio di piena in emergenza idraulica, come durante le due storiche alluvioni del fiume Po del 1994 e del 2000, che ha vissuto in servizio in prima linea, conoscendo la gente di golena e di argini, i problemi, spesso i disagi, per non dire calamità, eppure Pattini ha sempre capito e amato quella loro certezza di vivere accanto al fiume, sul fiume, nonostante tutto, e diventando uno di loro.

Sempre disponibile, a qualsiasi ora del giorno o della notte, memoria storica di piene e secche, legato al nostro giornale da un rispetto decennale, tirava sempre fuori il «registro giusto con i dati giusti, quelli precisi», magari scritto rigidamente a mano e in bella grafia. Gli amici e i colleghi lo festeggeranno brindando al Po.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400