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CREMONA. LA POLEMICA

Il 25 Aprile divide: Ventura sotto attacco

La maggioranza sferza per le dichiarazioni sull’antifascismo: «Per lui la storia inizia con la sua nascita». Nessuna replica

Giulio Solzi Gaboardi

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redazione@laprovinciacr.it

26 Aprile 2024 - 21:20

Il 25 Aprile divide: Ventura sotto attacco

Ventura al fianco di Gagliardi

CREMONA - Come ogni anno, le polemiche intorno al 25 Aprile non si spengono. Questa volta, al centro c’è Marcello Ventura, consigliere regionale e presidente provinciale di Fratelli d’Italia. Sono i capigruppo dei gruppi consiliari di maggioranza – Roberto Poli (Pd), Enrico Manfredini (Fare nuova la Città-Cremona attiva) e Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona) – a riaccendere la disputa dopo le parole pronunciate ieri da Ventura.

«Non posso dirmi antifascista perché non ho vissuto quegli anni. Al di là di questo, penso che il fascismo sia finito ottant’anni fa. Oggi è usato in maniera strumentale — aveva dichiarato —. La manifestazione va ripensata, perché oggi è utilizzata da una parte politica contro quella opposta».

Parole sgradite ai capigruppo: «Sembrerebbe che la storia, per il consigliere Ventura, inizi con la sua nascita – commentano con una nota comune –: quanto è successo prima, per lui è ininfluente, perché è cosa passata, finita. Ricordiamo a Ventura che l’antifascismo è il terreno fecondo nel quale mette le radici e si nutre tutta la Costituzione Italiana, sulla quale lui stesso ha giurato».

Proprio sui valori fondanti della Costituzione insistono i tre capigruppo: «Quei valori sono ancora oggi vivi e validi e hanno bisogno di essere nutriti e riaffermati ogni giorno, perché non sono acquisiti una volta per sempre e sono l’antidoto a ogni fascismo e totalitarismo. Se Ventura può esprimere liberamente il suo pensiero, lo deve all’antifascismo e a tutti coloro che sono morti per farlo diventare una realtà in Italia». Nessun uso ‘politico’ della festa della Liberazione, almeno secondo Poli, Manfredini e Paquetti: «Non c’è alcun intento strumentale, ma la convinzione forte che i valori dell’antifascismo devono essere la guida per le scelte di oggi».

Ventura, che interpellato ha preferito non esprimersi sulla nota trasmessa dal centrosinistra cremonese, aveva comunque dichiarato «giusto essere qui per ricordare la liberazione del Paese».
Non abbastanza, per i capigruppo del centrosinistra, che hanno visto nelle parole di Ventura il tentativo di scindere l’antifascismo con la genesi della Costituzione repubblicana. Un assist al centrosinistra per colpire Alessandro Portesani. I capigruppo hanno infatti interrogato il candidato sindaco di centrodestra: «L’intervento di Ventura stride con quanto dichiarato da Portesani, che ha ripreso un discorso di Matterella in cui il Presidente definiva la Costituzione italiana, nata dalla Resistenza, come il momento fondante di una storia e di una memoria condivisa, che ha consentito libertà di parola, di voto e di veder presenti in Parlamento esponenti che contestavano quella stessa Costituzione nei suoi fondamenti. Chiediamo a Portesani se condivide le affermazioni di Ventura».

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