L'ANALISI
26 Aprile 2024 - 18:32
CREMONA - «Ridefinire le priorità energetiche di Cremona e del territorio. Area di San Rocco: sì al Parco voltaico sull’ex discarica e alla nuova piattaforma per la raccolta differenziata dei rifiuti. No all’impianto di biometano». C’è l’alternativa dietro la contestata realizzazione dell’ impianto di biometano di A2A, «con la giunta Galimberti-Virgilio che ha apparecchiato la tavola alla multi utility lombarda, abdicando al proprio ruolo, mettendosi pancia terra» e di traverso al Comitato del no, ai Comuni di Bonemerse e Gerre de’ Caprioli.
È l’alternativa del centrodestra in caso di vittoria del candidato sindaco Alessandro Portesani. Un’alternativa che schiera la strana alleanza. L’architetto Federico Fasani, consigliere comunale di Forza Italia e vice presidente della Commissione territorio, la presenta (oggi) in un luogo simbolo: via San Rocco, lì dove la fiamma della polemica politica continua ad ardere. Invitati i sindaci Michel Marchi (Pd) di Gerre de’ Caprioli, e Luca Ferrarini di Bonemerse. E c’è Carlo Malvezzi, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale. Fasani mostra due elaborati grafici.
Il primo è il progetto di A2A. «Questa è l’area che sarebbe occupata dall’impianto industriale del biometano. Se dal punto di vista urbanistico, non è definita consumo di suolo, perché rientra tra quelle attività che hanno a che fare con l’agricoltura, come lo è una stalla, nella realtà sarebbe terreno agricolo sottratto e costruzione di un edificio con filiera industriale». Fasani passa al secondo grafico: «È la nostra proposta: la realizzazione di un impianto fotovoltaico» con le aree «restituite alla campagna e utilizzate per fare boschi di mitigazione: tutti sanno che in presenza di polveri sottili o comunque di possibili inquinanti dell’aria, i boschi filtro sono una delle poche cose che hanno una funzione reale reattiva. Recupereremmo la zona della piazzola differenziata con un progetto di ristrutturazione».
Perché «oggi è estremamente scomoda, spesso fonte di ingorghi, la sensazione è di un servizio scarso: recuperarla per renderla più sicura, più ricettiva rispetto alle varie tipologie di rifiuti. Soprattutto, renderla più funzionale per i cremonesi. Tra l’altro, le tasse sui rifiuti sono aumentate e noi dobbiamo portare la spazzatura qui. Cerchiamo almeno di rendere le cose più funzionali e più facili per i cittadini. Sulla viabilità, bisognerà riqualificare in parte i tracciati esistenti: sono tracciati stretti, percorsi tortuosi».
Fasani politico incalza: «La grande differenza tra l’impostazione che vorremmo dare noi e quella che ereditiamo da un’amministrazione appiattita sulle decisioni di A2A, è di sostituire le fonti di produzione di potenziale inquinamento e di disagio per i cittadini, cercare un nuovo equilibrio energetico per la città attraverso il fotovoltaico che, peraltro, fa parte del punto 6 del Memorandum di A2A che avrebbe dovuto essere realizzato, ma che vuoi perché non è conveniente dal punto di vista economico se considerato fine a se stesso, vuoi perché c’è stata della lentezza da parte dell’amministrazione a esigere una progettazione, di fatto non esiste nulla. Dovevano essere investiti tra i 15 e i 21 milioni di euro per costruire un parco fotovoltaico in grado di produrre 10-15 megawatt. In realtà, a oggi l’investimento sul territorio è zero».
L’affondo di Fasani: «Non c’è neanche un ordine del giorno della maggioranza che spesso ha spronato questa visione della città. In conclusione, noi crediamo che non peggiorare la situazione favorisca il poterla migliorare. Banalmente, non è perché qui ho già un termovalorizzatore, un depuratore e una piazzola della differenziata, che devo ulteriormente concentrare i problemi e creare una isola di degrado ambientale generalizzata. Mi vien da dire: ‘Avevamo ragione’». Perché «quando il progetto è stato presentato da A2A presso gli enti preposti a giudicarne la fattibilità sotto il profilo paesaggistico, urbanistico, viabilistico, ambientale, sono arrivate tali quantità di osservazioni viscerali che hanno portato allo stop momentaneo, alla necessità di presentare una valutazione di impatto ambientale con conseguente istruttoria, che ha evidenziato enormi difficoltà proprio come le persone che, senza essere professori di urbanistica, si erano immaginate semplicemente guardando una mappa. Chi abita lì, chi abita là e a Cremona, sa benissimo che questo intervento genera un impatto che va gestito, cosa che la nostra amministrazione non può più fare, perché si è messa pancia terra, ha disarmato la città di fronte a questo assalto del territorio e chi dovrà governare, avrà il problema di ridare dignità, forza e significato alle azioni di governo rispetto al colosso A2A».
Dopo Fasani, Ferrarini: «L’attuale amministrazione comunale di Bonemerse è disponibilissima al confronto, ora e, se fosse riconfermata, nei prossimi 5 anni, con tutti i candidati alla carica di sindaco di Cremona e con l’amministrazione del capoluogo per trovare le sinergie migliori riguardo soprattutto al quartiere di Bagnara, alle Cà Basse, ad un tratto di via San Rocco, ovvero a quelle aree di Cremona limitrofe a Bonemerse e i cui residenti formano, con i bonemersesi, la medesima comunità. L’esperienza fatta negli ultimi 5 anni dà la possibilità all’amministrazione di Bonemerse di avanzare proposte su come implementare la collaborazione in merito, ad esempio ai servizi scolastici, a quelli cimiteriali, alla viabilità, ai trasporti pubblici, alla sicurezza urbana. Inoltre credo che il nostro compito, come amministratori, sia anche quello di rafforzare il sentimento di appartenenza alla comunità».
Relativamente al biometano, «la posizione contraria dell’attuale amministrazione comunale di Bonemerse è nota, così come le ragioni condivise con il Comune di Gerre de’ Caprioli e il comitato. È evidente che, dato l’iter autorizzativo dell’impianto di A2A, i motivi della nostra contrarietà sono risultati fondati».
Dopo Ferrarini, Marchi: «La nostra posizione è nota. Sfiderei chiunque a trovarsi ad amministrare un territorio che rischia di avere 100mila tonnellate di ‘letame’ per essere educato, sotto casa e starsene zitto. Non è una questione di chi voti, ma di chi decide e chi decide, sta decidendo che questa cosa è buona e questo per noi non è tollerabile. Quindi, tutti i progetti, tutte le opportunità che ci verranno presentate per far sì che questo non avvenga e tutto quello che noi faremo va in questa direzione, è per no assolutamente ben accetto».
Portesani lo definisce «un progetto concreto, fattibile, rispettoso delle esigenze del nostro territorio sia nell’ambito energetico che nell’ambito dell’impatto ambientale. La coalizione di centrodestra oggi ha deciso di dare un segnale importantissimo», ovvero «la volontà di un confronto, di un dialogo con i comuni limitrofi nel pieno rispetto della strategia programmatica di Cremona capoluogo che per primi abbiamo lanciato. E a cui intendiamo dare seguito sia nella nostra proposta politica nell’ambito della campagna elettorale e anche dopo, quando saremo chiamati ad amministrare la città».
Portesani incalza: «Il progetto di oggi evidenzia le contraddizioni di un’azione politica confusa e spesso ideologica del centrosinistra, della giunta Galimberti-Virgilio con un progetto (l’impianto di biometano) piegandosi alle volontà speculative di A2A e non ponendo attenzione al reale interesse dei cittadini cremonesi e delle comunità adiacenti. Noi vogliamo una città diversa, un capoluogo che sia rispettoso delle comunità che compongono il territorio cremonese a partire dalle comunità dei comuni di cintura che tanto hanno da condividere con il tessuto urbano di Cremona. Riteniamo che la proposta di oggi sia di valore, priva di ideologie».
Poi, la stoccata al centrosinistra: «Fa sorridere il fatto che il nostro progetto preveda il mantenimento di zone agricole, di realizzare un bosco di compensazione, di non realizzare la centrale di biometano: temi che il centrosinistra ha sempre fatto propri, ma che, evidentemente, si è dimenticato per strada, sotto la bandiera della speculazione e dell’interesse economico, dopo aver svenduto i nostri asset di produzione energetica e di gestione dell’energia a Cremona ad una multi utility come A2A che è una spa e che, evidentemente, pensa solo a proprio interesse. La nuova amministrazione dovrà ridefinire il proprio rapporto con A2A, ponendosi obiettivi chiari e adottando processi più trasparenti».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris